Certificato medico per andare in palestra: utile ma non necessario

Certificato medico per andare in palestra: utile ma non necessario
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Caro direttore,

pratico regolarmente attività sportive amatoriali (pilates, yoga, fitness, piscina). La scorsa settimana mi sono iscritta a una nuova palestra che mi ha richiesto la presentazione di un certificato medico. Il medico di base mi ha misurato la pressione ed auscultato il battito. Dopodiché ha stilato un foglietto bianco con timbro “Certifico che la signora xx può svolgere attività sportiva non agonistica” consegnandomi la ricevuta per 50 euro. Sono rimasta senza parole. Due anni fa ne avevo pagati 30.




Mi sono informata. Il “Decreto del Fare”, convertito con Legge 9 agosto 2013 n. 98, ha stabilito che, a partire dal 21 agosto 2013, non deve essere più presentato il certificato per le attività ludico-motorie e amatoriali. Inoltre, l’Ordine dei Medici di Firenze, rispondendo a domande frequenti sull’argomento, ha dichiarato che “il medico, dopo aver fatto presente che questo certificato non è necessario, può comunque rilasciarne uno dove attesta che il cittadino gode di buona salute e non ha patologie in atto. Non esiste una tariffa predeterminata, per cui l’importo della prestazione è lasciato alla valutazione del medico che però deve farlo conoscere in anticipo all’assistito. Da un articolo pubblicato su un quotidiano apprendo poi che le disposizioni sono confermate dal decreto firmato l’8 agosto dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Chiedo: la palestra non è a conoscenza di tali normative? Il mio medico non doveva avere le giuste informazioni? La tariffa di 50 euro non è esagerata?



Lettera firmata

Venezia





Cara lettrice, andiamo per ordine. Sulla base dell'attuale normativa e delle recenti linee d'indirizzo del Ministero della Salute lei, per frequentare la sua palestra, non deve presentare un certificato medico che la abiliti a svolgere attività sportiva non agonistica. La palestra può richiederlo, ma lei non ha alcun obbligo di presentarlo. Purtroppo però, come spesso succede in Italia, non è semplice orientarsi tra nuove e vecchie leggi, regole esplicative e norme attuative. E in questa confusione furbi e furbetti hanno buon gioco a fare i propri interessi prima che quelli del cliente o del paziente.



Non so se i gestori della sua palestra e il suo medico fossero a conoscenza della nuova normativa. Certamente, per dovere professionale, avrebbero dovuto esserlo e avrebbero anche dovuta informarla che quel certificato poteva essere utile, ma non era affatto necessario. Quanto ai 50 euro che lei ha pagato, confesso di ignorare se esista un tariffario per questo genere di certificati. Istintivamente mi sembra che una richiesta del genere per misurare pressione e auscultare battito cardiaco, da parte di un medico di base, sia piuttosto salata e ampiamente ingiustificata. Tanto più se due anni fa lo stesso medico, per un analogo certificato, di euro ne aveva richiesti "solo" 30: un aumento di quasi il 100% in 24 mesi è un piccolo record. Particolarmente indecoroso visto che quel certficato non era neppure necessario. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino