Vitalizio principesco trattamento pagato con i soldi dei cittadini

Vitalizio principesco trattamento pagato con i soldi dei cittadini
Caro direttore, quando anni fa Stella e Rizzo coniarono il termine la casta per definire i politici, sembrava che essi in un rigurgito di orgoglio potessero offendersi. Nel tempo...

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Caro direttore,

quando anni fa Stella e Rizzo coniarono il termine la casta per definire i politici, sembrava che essi in un rigurgito di orgoglio potessero offendersi. Nel tempo essi invece si sono assuefatti e ne vanno quasi fieri quasi costituisse un titolo nobiliare: sono un membro della casta.


Essi non vivono nel nostro pianeta, navigano molto al di sopra e se ne fregano delle difficoltà della gente. La Regione ha ottenuto dei risparmi nel 2014, perché farne ancora tagliando i vitalizi? Il vitalizio è un diritto acquisito ed un contributo per il reinserimento sociale alla cessazione del mandato: come un diamante è per sempre! Fino a quando dovremo subire i loro soprusi?

Oscar Marcer



Soligo (Treviso)



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Caro lettore,


alcuni dei 60 ex consiglieri regionali che hanno fatto ricorso contro il mini-taglio del loro vitalizio, si sono difesi dicendo: «Voi non potete capire». In realtà, con la dovuta dose di umiltà, penso che capiamo benissimo. E se qualche dettaglio ancora ci sfuggiva, a chiarirci definitivamente le idee e' stato un ex consigliere regionale veneto, Andrea Causin, uno dei pochi ad aver rinunciato al vitalizio. Causin ha calcolato che, nell'ipotesi di vivere fino a 85 anni, avendo fatto per 8 anni il consigliere regionale, avrebbe incassato dalla Regione Veneto nel corso della sua esistenza 1,2 milioni di euro pur avendone versati come contributi poco più' di un decimo: 137mila euro. E' mai possibile? Nessun lavoratore pubblico o privato gode di un simile, principesco trattamento. E come lo si deve definire questo se non un privilegio pagato con i soldi dei cittadini? Non prendiamoci in giro: è questo e solo questo che i 60 ex vogliono tutelare, altro che questioni di principio o presidi di democrazia. E si badi bene: agli ex consiglieri regionali veneti non e' stato chiesto di rinunciare in toto al loro cospicuo vitalizio, ma di fare un sacrificio, rinunciando al 5-15 per cento per 3 anni. Niente da fare: in 60 su 266 hanno detto di no e hanno fatto ricorso. Poichè si sono affidati a due bravi avvocati e poichè la legge che eroga le pensioni d'oro se la sono fatta in casa, e' possibile che in tribunale i nostri ex consiglieri anti-tagli vedano riconosciute le loro (presunte) ragioni. E mantenuti i loro privilegi casta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino