Leggi elettorali inadeguate come le nostre forze politiche

Leggi elettorali inadeguate come le nostre forze politiche
Caro direttore, penso che sia una vera vergogna che il Parlamento, dopo mesi e quasi anni non riesca, o meglio non voglia, licenziare una legge elettorale. Anche se al popolo non...

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Caro direttore,
penso che sia una vera vergogna che il Parlamento, dopo mesi e quasi anni non riesca, o meglio non voglia, licenziare una legge elettorale. Anche se al popolo non interessa più di tanto, una legge siffatta è un atto dovuto, preliminare e necessario in qualsiasi associazione, tanto più nel contesto dello Stato. Lo sconcerto e la vergogna sono tanto più evidenti nel constatare che gli ostacoli all'approvazione di tale norma basilare derivano da interessi incrociati dei partiti, sensibilissimi a difendere fantomatici vantaggi elettorali. Il bene comune può andare a farsi benedire. È sintomatico che, dopo tanto parlare di proporzionale e di rappresentanza a proposito del referendum sulla riforma istituzionale, ci si accorga negli ultimissimi tempi dell''importanza decisiva della governabilità, messa artatamente in sordina da movimenti e partiti interessati. Ora, complici gli avvenimenti di Francia, la governabilità è diventato un argomento serio. I pregiudizi hanno spesso il sopravvento sulla ragione ed anche sul buon senso.

Luigi Floriani
Conegliano (Tv)


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Caro lettore,

in un Paese maturo e politicamente evoluto le classi dirigenti si impegnano a realizzare leggi elettorali che, tenuto conto dei cambiamenti della società, riescano a garantire il massimo livello di rappresentanza e, nel contempo, il più elevato grado di governabilità e stabilità dei governi. Non sempre ci riescono, ma almeno ci provano seriamente. Nel nostro Paese la legge elettorale viene invece considerata uno strumento di lotta politica e viene pensata con il primario obiettivo di favorire la propria parte politica o almeno di penalizzare quella avversaria. Il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi: leggi elettorali zoppicanti ed inadeguate, non casualmente censurate dalla Corte Costituzionale, e l'impossibilità di trovare un accordo tra i partiti per una riforma del sistema di voto degna di questo nome. La crisi della democrazia è un fenomeno complesso, che non riguarda certamente solo l'Italia. Ma l'inadeguatezza e l'irrisolutezza con cui viene affrontata dalle nostre forze politiche è sconcertante. E preoccupante. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino