Egregio direttore, dalle cronache di questi giorni: un postino di 56 anni dipendente a tempo indeterminato delle poste italiane, per circa 7/8 anni, a partire dal 2010...
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Domanda: come può il servizio postale pubblico italiano non esercitare un minimo di controllo sulla regolarità delle consegne e non accorgersi nel lungo tempo di 8 anni che il postino non consegnava la corrispondenza con grave danno per i destinatari?
Il Postino incriminato potrebbe correre il rischio di perdere il posto di lavoro? In una qualsiasi impresa un dipendente così infedele sarebbe licenziato in tronco con disonore.- Le Poste Italiane dovrebbero risarcire i destinatari coinvolti per non avere garantito il servizio di consegna anticipatamente pagato dai clienti mittenti della corrispondenza.
Sergio Busi
Caro lettore, qualsiasi sistema funziona in base a un principio abbastanza elementare: si fissano le regole e si organizzano sistemi di controllo per farle rispettare. Mi sembra evidente che nell'incredibile vicenda del postino che è riuscito a imboscare 6 quintali di corrispondenza, i controlli non erano previsti o hanno fatto clamorosamente cilecca. Nell'uno come nell'altro caso non c'è molto da stare allegri. Il sospetto è che non siamo di fronte a un caso isolato, perchè se uno è riuscito a farla franca per 8 lunghi anni, senza consegnare la posta (ma incassando lo stipendio), evidentemente deve esserci qualche falla nel sistema organizzativo di controllo delle Poste italiane. C'è da stupirsi? Purtroppo non più di tanto. In Italia siamo sempre molto efficienti quando si tratta di emanare norme, regole e codici. Ne abbiamo un'infinità, per ogni uso e consumo, spesso anche in contraddizione l'uno con l'altro. Quanto poi a farli rispettare, questo è un altro discorso. Lì l'efficienza spesso lascia a desiderare. E la severità delle punizioni ancor di più. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino