Com'è possibile che nel sistema pubblico i controlli scattino dopo che un lavoratore è assente per anni

Com'è possibile che nel sistema pubblico i controlli scattino dopo che un lavoratore è assente per anni
Caro Direttore, da giorni sta passando agli onori(?) della ribalta il caso dell'insegnante di Chioggia che è stata sospesa dall'insegnamento con sentenza della...

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Caro Direttore,
da giorni sta passando agli onori(?) della ribalta il caso dell'insegnante di Chioggia che è stata sospesa dall'insegnamento con sentenza della Cassazione per incapacità didattica dopo essere risultata assente dal lavoro per ben 20 anni su 24. Materiale da Guinnes dei primati! Giusta la motivazione, ma, mi chiedo come mai si è dovuti arrivare a tanto per mettere un tappo a una ventennale, autentica emorragia assenteistica. Forse l'Istituto scolastico chioggiotto non aveva mezzi normativi adeguati per intervenire con maggiore tempestività?


Luciano Tumiotto


Caro lettore,


innanzitutto parlerei di pseudo-insegnante visto che, come lei stessa ha ammesso, le è stata riconosciuta un'"incapacità didattica" e per questa ragione sarebbe stata, appunto, "dispensata" dall'insegnamento. Precisato questo, che non è un dettaglio, dovremmo però chiederci se a tale dispensa è corrisposta anche quella, almeno parziale, dello stipendio. O se, dopo aver accertato la sua incapacità ad insegnare, la nostra (nel senso che la paghiamo noi) aspirante professoressa abbia comunque incassato ogni fine mese uno stipendio che evidentemente non gli spettava, visto che il lavoro per il quale veniva pagata non era in grado di svolgerlo. Andiamo avanti. Secondo quanto certificato anche dai giudici, la nostra aspirante professoressa avrebbe fatto 20 anni di assenze su 24 di carriera. E nonostante questo, afferma, non ha mai ricevuto un provvedimento disciplinare. Domanda: ma nel nostro sistema scolastico quanto tempo deve passare e quante assenze deve accumulare un dipendente perché scatti un provvedimento o almeno qualche, serio controllo? Non mi piace alimentare facili contrapposizioni tra pubblico e privato. Ma qualcuno può immaginare che in un'azienda privata un dipendente possa, per quasi un quarto di secolo, lavorare in media un giorno su sette, senza che (e anche molto, ma molto prima) non succeda qualcosa e non scatti qualche iniziativa a tutela dell'impresa e ma anche degli altri lavoratori che si presentano in azienda tutti i giorni? Purtroppo temo di conoscere già le risposte a tutte queste domande. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino