Per quale ragione sarebbe sbagliato ignorare molestie che avvengono in una sede istituzionale

Joe Formaggio
Egregio direttore, due consiglieri regionali della stessa lista mettono in piazza la loro litigata con presunte "molestie" da parte di Joe Formaggio verso la collega...

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Egregio direttore,
due consiglieri regionali della stessa lista mettono in piazza la loro litigata con presunte "molestie" da parte di Joe Formaggio verso la collega Milena Cecchetto. Lei per avere più risalto ha fatto scoppiare lo scandalo il giorno della festa della donna 8 marzo. Ma non potevano risolvere tutto davanti ai provibiri del partito o del Consiglio regionale?


Giobatta Benetti


Caro lettore,
una precisazione: Joe Formaggio e Milena Cecchetto appartengono allo stesso schieramento politico, il centrodestra, ma non allo stesso partito: il primo è un consigliere regionale di Fratelli d'Italia, la seconda lo è della Lega. Ma il fatto di militare o meno nella stessa forza politica non cambia la sostanza del problema. Per quale ragione si sarebbero dovuto tenere sotto traccia o addirittura non rendere pubbliche le molestie (per ora formalmente presunte) di Formaggio? Perché nuocciono alla causa del centrodestra? Perché in fondo non è successo nulla di così grave e si sa come vanno certe cose? O per quale altro singolare motivo? Credo che l'errore più grave che si sarebbe potuto compiere di fronte a una vicenda come questa, che ha avuto come palcoscenico una sede istituzionale come il Consiglio regionale del Veneto, sarebbe stato proprio questo: minimizzare, girare la testa dall'altra parte, far finta che nulla fosse accaduto, non andare fino in fondo. Fornire insomma l'ennesimo alibi a chi calpesta la dignità e l'identità di una donna e poi si giustifica magari dicendo che la sua era solo una "goliardata". Se in passato questo è successo, oggi non è più accettabile. E il miglior modo perché simili situazioni, simili violenze non si ripetano è proprio parlarne. Con chiarezza e senza paura.

Ps: Milena Cecchetto non ha "fatto esplodere" il caso l'8 marzo. È stata molestata il 7 marzo. E non certo per sua scelta.

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Il Gazzettino