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sarebbe bello vedere Salvini usare la stessa veemenza con la quale sabato a Bologna sbraitava, in nome della libertà d'espressione, contro i "centri sociali" rei di volerlo, ingiustamente tacitare, nei confronti di quel sindaco che a Padova ha tentato impedire la presentazione di un libro.
Purtroppo la coerenza in politica è cosa assai rara e spesso è più importante salvare la faccia ad un compagno di partito, in questo caso il leghista Bitonci, piuttosto che apparire incoerente. Il libro in questione è "Papà, mamma e gender" della deputata PD Michela Marzano, si può essere d'accordo o meno sul tema, ma in un paese democratico personalità influenti dovrebbero stimolare un dibattito anziché tacitare o peggio ancora censurare.
Alessandro Semenzato
Spinea
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Caro lettore,
non so cosa ne pensi Salvini, molto più modestamente posso dirle che anch'io credo che una parlamentare, cioè una rappresentante del popolo, abbia tutti i diritti di presentare un proprio libro in una sala del Comune, anche se in questo libro sono espresse opinioni e tesi che non coincidono affatto con quelle della maggioranza che governa in questo momento la città.
Tuttalpiù il sindaco di Padova avrebbe potuto chiedere di poter intervenire lui stesso per esprimere un punto di vista diverso da quello di Michela Marzano. Ma negare la sala è stato un errore e una scelta politica e culturale sbagliata. Aggiungo una sola cosa: tanta indignazione sarebbe però bello poterla registrare ogniqualvolta qualcuno cerca di impedire ad altri, magari anche con l'uso della violenza, di esprimere il proprio pensiero o punto di vista. Purtroppo non mi sembra sia così.
Ma si sa: gli indignati speciali funzionano spesso a corrente alternata. E i diritti di qualcuno sono sempre più importanti di quelli di qualcun altro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino