Immigrati e sinistra, risposta a un lettore che critica il troppo spazio dato alla "guerra dei profughi" nell'Anpi di Padova

Immigrati e sinistra, risposta a un lettore che critica il troppo spazio dato alla "guerra dei profughi" nell'Anpi di Padova
Egregio direttore, mi riferisco alle pagine del Gazzettino Padova. Ovvero, che i problemi di Padova siano tanti è ormai noto. Ma la vicenda Anpi ripetuta a piè...

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Egregio direttore,
mi riferisco alle pagine del Gazzettino Padova. Ovvero, che i problemi di Padova siano tanti è ormai noto. Ma la vicenda Anpi ripetuta a piè sospinto su queste pagine mi sembra un po' eccessiva. A meno che, come mi pare di aver capito, per voi il "pensiero unico di sinistra" sia "il problema di Padova". Mi permetterei di contraddire, se ciò fosse ancora permesso.


Alberto Stevanin
San Giorgio delle Pertiche (Pd)

Caro lettore,


ma certo che è permesso a lei come a tutti gli altri di dissentire dalle nostre scelte giornalistiche. Ma non ci attribuisca convinzioni o posizioni che non ci appartengono. Non abbiamo mai pensato che il "pensiero unico di sinistra" sia il vero problema di Padova, nè che la guerricciola sui profughi scoppiata dentro la locale Associazione nazionale partigiani d'Italia rappresenti un evento epocale. Semplicemente ci pare che quanto sta accadendo dentro l'Anpi padovana sia lo specchio delle contraddizioni con cui la politica, a sinistra ma non solo, si trova spesso a fare i conti. Riassumo brevemente la vicenda per chi non la conoscesse. Un iscritto all'Anpi, anche candidato sindaco nel comune padovano di Selvazzano, è stato pesantemente criticato dalla presidente della sezione dell'Associazione per aver partecipato alle attività di un comitato politicamente trasversale che si oppone alla presenza di immigrati, una trentina in tutto, all'interno di una palestra del comune. Questo ha provocato una risentita replica da parte dell'interessato, varie prese di posizioni e ha dato il via anche ad alcune azioni legali. Nulla di clamoroso, si dirà, ma l'emergere di queste tensioni in un'associazione solitamente monolitica come l'Anpi dimostrano la complessità di un tema come l'immigrazione e le difficoltà di conciliare, soprattutto su un tema come questo, il ruolo di oppositori o di movimento d'opinione, con quello di governo e di amministrazione. Perchè un conto sono le dichiarazioni di principio, altra cosa è la dura realtà dei fatti. Un conto è sostenere il valore dell'accoglienza e farsene portabandiera, altra cosa è gestire l'accoglienza, cioè decidere dove alloggiare un numero crescente di immigrati, come integrarli, come verificare in tempi rapidi se il loro status è quello di profughi o no. Lo scontro nell'Anpi è, da molti punti di vista, la cartina al tornasole di conflitti che attraversano non solo la sinistra o l'Anpi, ma tutta la nostra società. Dopodichè lei può non essere d'accordo con questo. Può ritenere eccessivo lo spazio dedicato a un associazione come l'Anpi o prediligere invece articoli che parlino degli scontri interni ad altre associazioni o ad organizzazioni politiche di orientamento diverso. Ci mancherebbe altro. Nel massimo rispetto di ogni opinione, non siamo d'accordo con lei. E anche questo credo sia permesso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino