Il prezzo del petrolio aiuta la ripresa, ma non può essere l’unico fattore

Il prezzo del petrolio aiuta la ripresa, ma non può essere l’unico fattore
Egregio direttore, in questi ultimi tempi viene messa in risalto con enfasi la ripresa. Certamente la cautela deve essere la parola d'ordine. Una concausa va sicuramente...

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Egregio direttore,
in questi ultimi tempi viene messa in risalto con enfasi la ripresa. Certamente la cautela deve essere la parola d'ordine. Una concausa va sicuramente ricondotta al crollo del prezzo del petrolio. L'energia, l'industria, i trasporti, la trasformazione delle merci, fino al pieno di benzina o gasolio dell'auto, ne hanno risentito positivamente incitando la produzione e i consumi, di conseguenza anche l'occupazione. Tutto ciò pone l'interrogativo: e se il prezzo del petrolio dovesse risalire la ripresa continuerà? 


Celeste Balcon
Belluno


Caro lettore, fare previsioni sull'andamento del prezzo del petrolio è sempre un azzardo, tuttavia è difficile ritenere che almeno nel 2016 l'oro nero possa ritornare rapidamente a livelli elevati. Questo soprattutto per due ragioni. La prima: come dimostrano anche le recenti decisioni dell'Opec, a livello mondiale c'è un'elevata offerta di petrolio che si affianca a nuove fonti energetiche come lo shale gas. E questa abbondanza di prodotto sul mercato contribuisce a tener bassi i prezzi. D'altro canto l'ancora incerta ripresa economica globale non è sufficiente a generare una domanda di petrolio sufficientemente robusta da far invertire l'attuale tendenza dei prezzi. Considerando un orizzonte temporale più ampio le cose potrebbero però cambiare. Innanzitutto se la ripresa economica dovesse consolidarsi è probabile che anche il prezzo del petrolio, per effetto della domanda crescente, potrebbe tornare a crescere. In secondo luogo alcune economie molto petrolio-dipendenti, come per esempio la Russia o l'Arabia Saudita, già oggi in difficoltà a causa del crollo degli introiti energetici, potrebbero premere sugli altri Paesi produttori per modificare l'attuale politica di offerta illimitata di petrolio. Dunque possiamo ragionevolmente ritenere che per almeno un anno potremo contare su un petrolio a prezzi bassi, ma è difficile pensare che questa situazione si prolunghi all'infinito. Anche per questa ragione sarebbe opportuno, soprattutto per un paese come l'Italia, fondare la ripresa economico non solo su fattori esterni, come appunto il petrolio o l'euro, ma anche su solide basi interne, per esempio semplificando l'apparato burocratico e riducendo il peso fiscale sulle imprese. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino