I fumi dell'ideologia e della propaganda ci stanno intossicando, forse è il caso di fermarsi a riflettere

I fumi dell'ideologia e della propaganda ci stanno intossicando, forse è il caso di fermarsi a riflettere
Egregio direttore, ho letto che il libro-intervista a Matteo Salvini, pubblicato da Altaforte, la casa editrice cacciata dal Salone del libro di Torino per apologia di fascismo,...

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Egregio direttore,
ho letto che il libro-intervista a Matteo Salvini, pubblicato da Altaforte, la casa editrice cacciata dal Salone del libro di Torino per apologia di fascismo, è già salita al primo posto nella classifica dei libri più ordinati su Amazon. Non c'è che dire, i sinistri duri e puri hanno ottenuto un gran bel risultato: con la loro intolleranza sono riusciti a far fare affari d'oro alla casa editrice Altoforte e garantire ampia diffusione alle idee di Salvini. Un vero capolavoro di abilità e di intelligenza politica. Chissà se sarà almeno loro di lezione. Temo di no. Ma la speranza è sempre l'ultima a morire. 


Angelo Di Stefano 
Padova 


Caro lettore,

credo che mai Francesco Polacchi, l'editore di Altoforte, si sarebbe immaginato tanta, gratuita pubblicità per il suo libro-intervista a Matteo Salvini. Penso anzi che, capita l'aria che tirava, Polacchi un po' se la sia anche cercata. Non si spiegherebbe altrimenti la scomposta intervista che ha rilasciato nei giorni scorsi sul fascismo e su Benito Mussolini, in cui è riuscito a definire il Duce niente meno «che il più grande statista del secolo». Poveri noi. Detto ciò, e lasciato Polacchi alle sue sgangherate analisi storico-politiche, credo che questa vicenda del Salone di Torino - giustamente definita da Carlo Nordio una farsa illiberale- qualche campanello d'allarme deve farlo suonare. E da molti punti di vista. Ho letto ieri una notizia che è poco definire sconcertante. Dopo l'esclusione da Torino di Altaforte, oltre un centinaio di librai della Feltrinelli hanno chiesto alla loro casa editrice che il libro-intervista di Salvini edito da Altaforte fosse anche bandito dagli scaffali dei loro negozi. Per nostra fortuna la Feltrinelli ha risposto con un secco: non se ne parla. Spiegando a questi signori una cosa che qualsiasi persona di buon senso e di minima cultura democratica dovrebbe sapere: sono i lettori che decidono quali libri leggere ed acquistare. Noi aggiungiamo che le liste di proscrizione, da chiunque compilate, appartengono a periodi bui che non vorremmo rivivere. Forse sarebbe bene per tutti fermarsi a riflettere. E far dissolvere le nebbie dell'ideologia e della propaganda. Prima che facciano danni davvero irreparabili. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino