Bisogna avere paura della guerra? No, ma bisogna smettere di illuderci che la nostra pace non sia in pericolo

Bisogna avere paura della guerra? No, ma bisogna smettere di illuderci che la nostra pace non sia in pericolo
Egregio direttore,  leggendo in questi giorni il Gazzettino mi sono davvero preoccupata. Oggi (ieri per chi legge, ndr) nelle prime due pagine si parlava dei servizi segreti...

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Egregio direttore, 
leggendo in questi giorni il Gazzettino mi sono davvero preoccupata. Oggi (ieri per chi legge, ndr) nelle prime due pagine si parlava dei servizi segreti inglesi che delineano scenari di guerra e ipotizzano un possibile attacco alla Finlandia da parte della Russia. In un altro articolo si raccontava dei soldati francesi che si addestrano alla guerra e del loro premier Macron che sostiene con forza l’esigenza di mandare militari europei a sostegno delle forze armate ucraine. In tutto questo Vladimir Putin, reduce da un falso ma roboante successo elettorale, continua a lanciare messaggi inquietanti e minacce all’Occidente, mentre uomini molto vicini a lui fanno aleggiare il rischio di un conflitto atomico. C’è da farsi venire la pelle d’oca. Rischiamo davvero una nuova guerra?Lei è preoccupato?


Annalisa F.
Treviso


Cara lettrice, 


mi pone due domande difficili e insidiose. Difficili perchè siamo di fronte a un quadro internazionale molto frammentato e in continua evoluzione. Insidiose perchè, anche per quanto ho appena detto, potrei essere rapidamente smentito dai fatti. Del resto: chi solo due anni fa poteva immaginarsi l’invasione dell’Ucraina o prima del 7 ottobre il massacro ordito e attuato da Hamas e la violenta risposta di Israele? Proverò comunque a risponderle. Non temo una terza guerra mondiale perchè, forse sbagliando, continuo ad aver fiducia nella umana razionalità e sono convinto che alla fine prevarrà sui disegni imperiali, sulle follie belliche e sulle volontà di potenza che percorrono il nostro mondo. Tuttavia dobbiamo prendere atto di una realtà: avevano maturato la ragionevole certezza che almeno in Europa eravamo destinati a vivere in pace. Non sarebbero mancate crisi e momenti difficili, ma lo spettro della guerra e del conflitto militare, soprattutto dopo la caduta della cortina di ferro e del Muro, sembrava appartenere definitivamente ai fantasmi del passato. O, un po’ cinicamente, ad altri luoghi della terra. Non è così. O meglio: non è più così. Anche se cerchiamo di esorcizzarla, la guerra è tornata ad essere una presenza concreta anche per il Vecchio continente. Una prospettiva tragica da allontanare in ogni modo, ma con cui confrontarci e fare i conti. Come europei ci siamo cullati in un’illusione che l’aggressione russa all’Ucraina e questi lunghi due anni di guerra hanno fatto svanire. Per sempre. Dobbiamo prendere consapevolezza del fatto che gli equilibri sono saltati, non solo cambiati. E che nel mondo ci sono imperi aggressivi che hanno mire espansive e di potenza. Anche nei nostri confronti. Che non intendono accettare gli assetti internazionali che si sono consolidati negli ultimi decenni. Anzi li vogliono sovvertire. Con le buone (le guerre commerciali ed energetiche) ma anche con le cattive (con le guerre militari). Dobbiamo saperlo. E prepararci.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino