Le troppe "stranezze" della soluzione greca

Le troppe "stranezze" della soluzione greca
Egregio direttore, dopo i negoziati l'euro gruppo e Tsipras hanno trovato un accordo, che oltre a dare un supporto...

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Egregio direttore,

dopo i negoziati l'euro gruppo e Tsipras hanno trovato un accordo, che oltre a dare un supporto continuo alla Grecia, darà il via ad serie una serie di riforme che il parlamento greco dovrà accettare e approvare per dare il via al programma stabilito che troverà la sicura resistenza dei cittadini ellenici chiamati ad affrontare ulteriori sacrifici anche estremi. L'aumento dell'Iva e delle tasse, provocherà un innalzamento dei prezzi, causerà l'ulteriore caduta del Pil con gravi ripercussioni sul debito greco. Le chiedo: come farà la Grecia senza entrate a pagare i vecchi ed i nuovi quanto insensati prestiti europei?

La Grecia ha dimostrato almeno una decina di volte di non stare ai patti, non era meglio perdere poco adesso che dover fare i conti con somme ben diversi in futuro?



Emiliano D'Andreis



Conegliano (Tv)



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Caro lettore,

la soluzione raggiunta impedirà certamente che, almeno per ora, la Grecia esca dall'euro, ma l'intera vicenda ha contorni francamente incomprensibili. Non si capisce infatti per quale ragione si sia fatto un referendum in Grecia se poi l'accordo raggiunto è addirittura più penalizzante di quello su cui il popolo greco era stato chiamato ad esprimersi. Non si capisce come la Grecia, con un'economia cosi debole, potrà sopportare, se non a costo di fortissime tensioni sociali, una cura da cavallo come quella somministratale dall'Eurogruppo. Infine non si capisce la partita giocata da Tsipras che, alla fine, ha sottoscritto un accordo che contiene quelle riforme da lui avversate durante la campagna elettorale che l'ha visto trionfare. È pur vero che si nasce rivoluzionari e si muore moderati, ma l'evoluzione del leader greco è stata talmente repentina da suscitare molte perplessità e interrogativi. Spero di sbagliarmi, ma temo che il caso Grecia non sia affatto chiuso e che presto l'Europa dovrà tornare ad occuparsene. E a quel punto senza molte vie d'uscita. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino