Basta luoghi comuni, il popolo ieri come oggi ha sempre "votato con la pancia"

Basta luoghi comuni, il popolo ieri come oggi ha sempre "votato con la pancia"
Egregio Direttore, seguendo svogliatamente la diretta tv dal Senato per la fiducia al governo Conte, improvvisamente ho avuto un sobbalzo nel sentire l’intervento della...

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Egregio Direttore,
seguendo svogliatamente la diretta tv dal Senato per la fiducia al governo Conte, improvvisamente ho avuto un sobbalzo nel sentire l’intervento della senatrice a vita Liliana Segre. Una donna molto anziana e minuta ma piena di dignità, ribadiva con fermezza le proprie convinzioni: parlava di diritti per i migranti, per le minoranze nomadi e quelle religiose, dichiarando totale opposizione all’eventualità di qualsiasi legge speciale antidemocratica. Concetti incontrovertibili per una Repubblica democratica, pensieri condivisibili che riecheggiavano perentoriamente nell’ambiente surreale di un Senato ammutolito. Che strana sensazione! Ma la non celata espressione di ostentata superiorità che traspariva sulle facce di alcuni autorevoli ministri pervenuta dai banchi del Governo, lascia presagire che gli intenti siano altri. Si continua a fare leva sulle paure ragionando di pancia, non c’è posto per la coscienza.


Silvano Lorenzon
Maserada sul Piave


 Caro lettore,

l’intervento al Senato della senatrice a vita Liliana Segre è stato una testimonianza di grande valore civile. Un momento “alto” in un dibattito che, in più di un’occasione, è scivolato verso il basso. Tuttavia, ad esser sincero, quelle che lei definisce le espressioni di ostentata superiorità, più che nei banchi del governo io durante il dibattito sulla fiducia le ho scorte soprattutto tra i banchi dell’opposizione. Che, come è anche risultato evidente da alcuni interventi, non sembra essere ancora emersa dal suo smarrimento. Non si fa una ragione di come e perché il popolo italiano non abbia scelto loro per governare, ma “quelli lì”. «È stato un voto di pancia», si continua a dire, per mettersi l’anima in pace. Come se nel passato non fosse accaduta la stessa cosa. Non era forse un voto di pancia - cioè istintivo, fondato sulla simpatia e le speranze prima che sui fatti - quello che premiò Renzi alle ultime Europee? Non erano forse voti essenzialmente di pancia - cioè emotivi, basati sulle paure o sulle illusioni - quelli che nei decenni scorsi premiavano la Dc e il Pci? Forse bisognerebbe sforzarsi di andare oltre i luoghi comuni e osservare la realtà. Per quella che è, non per come vorremmo fosse.
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Il Gazzettino