Perché in Italia il '68 ha prodotto il terrorismo e il disfacimento di un sistema di valori

Perché in Italia il '68 ha prodotto il terrorismo e il disfacimento di un sistema di valori
Gentile Direttore, non vedo cosa ci sia da festeggiare a 50 anni dalle violente contestazioni sfociate nel 1968, se non, il de profundis di una società di merito, che...

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Gentile Direttore,
non vedo cosa ci sia da festeggiare a 50 anni dalle violente contestazioni sfociate nel 1968, se non, il de profundis di una società di merito, che premiava fin dalle elementari il sapere acquisito con volontà e sacrificio, grazie alla capacità di ottimi insegnanti. I risultati di quelle rivolte sono stati orripilanti per chi aveva desiderio di istruirsi. Il glorioso 68 ha gratificato solo i sessantottini.

Giancarlo Parissenti
Mestre


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Caro lettore,
non credo ci sia nulla da festeggiare, ma può essere un' utile occasione per riflettere. Il 68 è stato una dirompente scossa alle fondamenta di società che avevano superato lo choc del dopoguerra e stavano vivendo il primo boom economico e demografico, ma avevano mantenuto le abitudini, i costumi e le gerarchie sociali dei decenni precedenti. In un suo bel libro, Giampiero Mughini ricorda che l'alba del maggio francese fu la protesta degli studenti dell'università di Nanterre dove «i maschi erano costretti a starsene in residenze distinte e separate da quelle delle ragazze e ne erano scontentissimi».


L'ubriacatura ideologica, l'irruzione sulla scena dei movimenti marxisti ed estremisti fu successiva. Occorre però chiedersi perchè in Italia il 68 durò così a lungo, degenerando da un lato nel terrorismo e dall'altro nel disfacimento - e non nel rinnovamento - di un sistema di valori. Le risposte possono essere molte. Ma è un fatto che in altri Paesi, come la Francia, le classi dirigenti reagirono e la società cercò di dare risposte alla domanda di cambiamento. In Italia questo non accadde. La Dc fu culturalmente incapace di dare uno sbocco ai fermenti che avevano scosso la società: semplicemente li subì. Una larga parte della sinistra italiana fu invece vittima di un clamoroso abbaglio storico-politico: cullò la convinzione che si fosse alla vigilia di una possibile svolta rivoluzionaria e non si oppose con energia e tempestività alle derive post-68. Il risultato è ciò che la storia ci ha consegnato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino