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ci risiamo. Ecco tornare in auge la patrimoniale. La nostra sinistra, pur reduce da una serie di clamorose sconfitte, all'alba del 2019 non riesce ad inventarsi di meglio che riproporre una tassa sulla ricchezza. Lo fa attraverso uno dei suoi nuovi ed acclamati leader, il nuovo segretario della Cgil Maurizio Landini. Il segretario del Pd Zingaretti dice che lui è contrario e che non se ne parla proprio. Ma il richiamo della foresta ( più tasse sui ricchi) qualche breccia nel suo partito sembra averla aperta. Mi chiedo e le chiedo: è mai possibile che la sinistra italiana non riesca a cambiare e a rinnovarsi?
Carlo Pavan
Treviso
Caro lettore,
mi sentirei di escludere che il neo-segretario del Pd Zingaretti intenda proporre l'introduzione di una tassa patrimoniale. Comunque non ora e certamente non alla quasi vigilia dalle elezioni europee. Ma l'idea lanciata dal neo segretario della Cgil Landini di imporre quello lui ha voluto pietosamente chiamare un contributo di equità, rispecchia una cultura e un'idea pregiudizialmente negativa della ricchezza che in una parte della sinistra italiana ha ancora radici profonde. Nelle parole di Landini si coglie l'eco del Robin Hood che vuol togliere ai ricchi per dare ai poveri. Suggestione paleo-rivoluzionaria dura a morire o anche solo a finire negli archivi della politica. Proporre di alzare ancora di più le tasse in un Paese in cui c'è già una pressione fiscale del 48% non è solo sbagliato e vessatorio. Rischia di essere del tutto controproducente, soprattutto in un'economia fortemente globalizzata come quella attuale. Il cosidetto contributo di equita vagheggiato da Landini otterrebbe il risultato di disincentivare la propensione a rischiare e a mettersi in gioco, scoraggerebbe ad investire su se stessi e sull'Italia. Senza garantire nessun efficace risultato sul fronte dello sviluppo. Sarebbe insomma un freno alla crescita, non un impulso. Ma l'Italia ha bisogno dell'esatto contrario. Non di penalizzare o punire la ricchezza, ma di creare le condizioni perchè nel nostro Paese se ne crei di più e ci siano quindi più risorse da distribuire per tutti. Una sinistra moderna dovrebbe cercare di dare una risposta originale a questo tipo di esigenze. Non rincorrere ricette neo-liberiste o attardarsi su vecchi schemi, immaginando nuove tasse e patrimoniali sotto falso-nome.
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Il Gazzettino