Le colpe dei padri non devono ricadere sui figli (celebri)? Sì, ma a tre condizioni

Le colpe dei padri non devono ricadere sui figli (celebri)? Sì, ma a tre condizioni
Egregio Direttore, quando i genitori di qualche personalità di spicco viene citata per fatti che puzzano di illegalità, sempre che ciò sia accertato, la voce...

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Egregio Direttore,
quando i genitori di qualche personalità di spicco viene citata per fatti che puzzano di illegalità, sempre che ciò sia accertato, la voce ricorrente è che i figli non debbano soccombere per ciò che hanno fatto i genitori. In campo religioso, per i cristiani, il peccato originale si trasmette e viene lavato col battesimo. Condivido appieno che un figlio non debba scontare le colpe altrui, ovvero del genitore. E' però giusto che poi il figlio benefici del patrimonio costruito dal padre forse in maniera non del tutto onesta? Non sono anche i beni del figlio corpo di reato?


Celeste Balcon
Belluno


Caro lettore,
la Bibbia recita testualmente: «Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità». Le colpe dei padri non devono ricadere sui figli è un principio giusto e una regola di civiltà che va applicata anche quando ad essere coinvolti in vicende poco chiare o che oltrepassano i limiti della legalità ci sono personaggi politici o pubblici importanti. Ma perchè le malefatte dei genitori non siano utilizzate per danneggiare o attaccare i figli, devono sussistere almeno queste tre condizioni. 

La prima: che i figli non abbiano utilizzato e non utilizzino il loro potere e la loro influenza politica per aiutare il padre a risolvere i suoi problemi. 

La seconda: che i figli non siano stati avvantaggiati nella loro carriera dalle malefatte del genitore o non abbiano in qualche modo goduto, per esempio sul piano economico, dei benefici che da esse sono derivate 
La terza: che quando a finire nei guai erano stati altri figli celebri, magari avversari politici, si fosse usato lo steso metro di giudizio e lo stesso garantismo e non si fosse invece cercato si sfruttare la vicenda per colpire il figlio in quel momento in difficoltà a causa di colpe od errori di altri padri. 


Giudichino i lettori se nelle recenti e recentissime vicende che hanno visto coinvolti padri e figli (o figlie) celebri sono state rispettate queste condizioni. Personalmente ho più di qualche dubbio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino