Per i fan di Putin in Occidente è più facile prendersela con i "media sponsorizzati" che riconoscere di aver torto

Per i fan di Putin in Occidente è più facile prendersela con i "media sponsorizzati" che riconoscere di aver torto
Caro direttore, parliamo di Alexei Navalny: molti esperti si interrogano su chi avesse avuto la convenienza della sua "eliminazione". I pareri si dividono, ma fan capire...

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Caro direttore,
parliamo di Alexei Navalny: molti esperti si interrogano su chi avesse avuto la convenienza della sua "eliminazione". I pareri si dividono, ma fan capire che le responsabilità non sono unicamente di Putin. Che anzi avrebbe solo tratto dei danni alla sua già precaria credibilità. Moltissimi opinionisti che in queste settimane ne hanno discusso guardano anche ad oltre oceano. Infatti se si tolgono i suoi seguaci (forse implicati anche loro) chi altro ne avrebbe trovato beneficio? La risposta è unica: Biden e la politica americana. Lo scopo è ormai noto da oltre due anni, ovvero dall'inizio della guerra tra Russia e Ucraina. Gli Usa non sarebbero nuovi a cose simili. Eliminare a scopo di vantaggio e credibilità chi purtroppo è vittima del fumoso e pericoloso mondo dei media sponsorizzati. Le elezioni ammettono anche colpi bassi.


Adolfo Beltrame
Bassano del Grappa


Caro lettore,


quando conviene diventiamo tutti raffinati e abili retroscenisti. Sopratutto se dobbiamo convincerci di aver ragione, nonostante i fatti dicano l'esatto contrario. Sulla morte di Navalny le interpretazioni più o meno interessate si sprecano. In particolare c'è una corrente di pensiero che cerca di accreditare la tesi che l'oppositore di Putin sarebbe stato eliminato non dallo zar del Cremlino, ma dai suoi avversari, in particolare gli Stati Uniti, per mettere in difficoltà il regime russo e il suo leader in vista delle elezioni. Ma a chi sostiene questa tesi, andrebbe chiesto chi ha deciso di rinchiudere Navalny in un gulag siberiano che se non è l'anticamera della morte fisica lo è della morte civile? E di quali reati, se non di essere un oppositore di Putin, sarebbe stato colpevole Navalny? E chi ha fatto arrestare anche il suo avvocato e le centinaia di russi scesi in piazza per protestare dopo la sua morte? Anche tutto questo sarebbe stato ordito e pianificato dai nemici di Putin per metterlo in cattiva luce? La realtà, difficile da accettare per i fans del Cremlino, è che la fine di Navalny è il tragico ma naturale epilogo di una storia purtroppo già scritta. La stessa che ha portato alla morte di Anna Politkovskaja e di tanti altri oppositori del regime putiniano, vittime dell'ossessione paranoica nei confronti di ogni forma di dissenso dell'inquilino del Cremlino. Se poi qualcuno vuol continuare a credere che ad uccidere Navalny sia stata la Cia o qualche suo emissario, qui, nel vituperato Occidente, è libero di farlo e anche di scriverlo. Senza rischiare nulla. In Russia non sarebbe la stessa cosa. Ma gli estimatori di Putin fingono di sapere neppure questo. Del resto è più semplice prendersela con i media sponsorizzati che riconoscere di aver torto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino