La ricetta migliore contro l'evasione fiscale è renderla poco conveniente per il contribuente

La ricetta migliore contro l'evasione fiscale è renderla poco conveniente per il contribuente
Caro direttore, tutti a parole parlano di combattere l'evasione fiscale, però a volte bastano piccoli segnali significativi. Cito alcuni accorgimenti. La compensazione...

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Caro direttore,
tutti a parole parlano di combattere l'evasione fiscale, però a volte bastano piccoli segnali significativi. Cito alcuni accorgimenti. La compensazione dei crediti con i debiti mi sembra una buona idea: i crediti vantati verso lo Stato si possono benissimo compensare con i debiti risultanti dalle cartelle esattoriali da parte dello stesso cittadino. Evasione del bollo auto ed obbligo assicurativo: basterebbe incidere sul prezzo dei carburanti eliminando questi oneri in maniera che tutti pagherebbero affermando anche il principio: chi più corre più paga. Sono poi d'accordo sulla applicazione di tasse nei confronti dei colossi stranieri che operano in Italia, misura già prevista ma mai attuata. In definitiva si potrebbe intervenire senza impegnare troppo la burocrazia: l'evasione trova spesso spazio proprio in leggi e circolari troppo complicate.


Giuliano R. 
Cittadella (Pd)


Caro lettore,

l'evasione fiscale si può combattere in tanti modi. Dubito però serva a molto modificare ogni anno la quantità massima di contanti. E sono certo che non aiuta introdurre nuovi balzelli o cancellare, per alcune fasce di reddito, la possibilità di detrarre fiscalmente alcuni costi. Così facendo si incentiva solo il nero: se infatti viene meno l'interesse a dichiarare una spesa, in molti sceglieranno di occultarla al fisco. Ciò che si sottovaluta spesso è il fatto che, al netto delle considerazioni etiche, l'evasione fiscale è un aspetto, per quanto deteriore e negativo, delle nostre economie. E risponde in primo luogo al principio costi-benefici. Per questo il modo più efficace per combatterla è renderla il meno conveniente possibile, cioè agire sulle tasse per fare in modo che chi le deve pagare, valuti che sia meglio (cioè meno costoso) farlo, piuttosto che rischiare sanzioni economiche o penali. Un esempio è l'introduzione della cedolare secca sugli affitti. Una soluzione certamente conveniente e pratica per i proprietari di case, ma che, secondo i documenti ufficiali, ha consentito di ridurre del 42% l'evasione tributaria in questo settore, consentendo allo Stato di recuperare oltre un miliardo di euro di tasse in precedenza evase e di ridurre la propensione all'evasione sugli introiti delle locazioni immobiliari dal 25,3% al 15,3%.Purtroppo il governo Conte sembra intenzionato ad aumentare questa cedolare. L'obiettivo è, ovviamente, quello di far crescere il gettito. Quasi certamente finirà invece per far crescere l'evasione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino