Eccessiva l'esultanza di Tamberi? Se non avesse questa personalità non sarebbe lo straordinario talento che è

Eccessiva l'esultanza di Tamberi? Se non avesse questa personalità non sarebbe lo straordinario talento che è
Caro direttore, Tamberi con una tecnica perfetta ha vinto una meritata medaglia d'oro ai mondiali di Budapest. Onore e grazie da italiano per quel risultato, ma le sceneggiate...

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Caro direttore,
Tamberi con una tecnica perfetta ha vinto una meritata medaglia d'oro ai mondiali di Budapest. Onore e grazie da italiano per quel risultato, ma le sceneggiate di quasi mezzora successive fatte di finto salto, giro dello stadio come abbiamo visto fare le l'ho trovate offensive per tutti gli altri atleti che hanno vinto le loro medaglie senza tante esaltazioni. Addirittura il vincitore dei 3000 siepi ha dovuto anche lui rendere omaggio a Tamberi se voleva essere inquadrato dopo la sua splendida vittoria. Un atleta Campione divenuto attore da sceneggiate. Mi scuso ma amo l'atletica che ho praticato come lo sport più bello che esista nella sua lotta contro de stessi tesa soprattutto a migliorare i propri limiti!


Aldo Pasetti


Caro lettore,


naturalmente ciascuno ha una propria sensibilità e i propri modelli di riferimento. E molti preferirebbero una maggiore compostezza da parte degli sportivi, tutti ad iniziare dai calciatori, dopo un successo, un buon salto, un gol, un canestro decisivo. Ma nel caso di Tamberi c'è qualcosa di più e di diverso. Perché quando si parla di questo straordinario atleta non è possibile separare il risultato e la prestazione sportiva da tutto il resto. La barba a metà, le scarpe di color diverso, il giubilo incontenibile dopo le vittorie e tutto il resto che ben conosciamo sono esse una componente inscindibile dal campione Tamberi e dei risultati raggiunti. Senza tutto questo quasi certamente Gimbo non avrebbe vinto tutto quello che ha vinto. Non sarebbe Tamberi. Non il Tamberi che conosciamo. Se lei ha praticato l'atletica sa bene quanto la testa conti nel rendimento di un atleta, soprattutto nella sua capacità di centrare i risultati più importanti. La testa di Tamberi funziona così e la tecnica formidabile di cui è dotato non lo porterebbe così in alto se non fosse accompagnata da questo suo modo di essere, da questa sua personalità dilagante, da quel suo fanciullesco protagonismo, da questa volontà di essere sempre e comunque al centro e di voler conquistare il pubblico, farselo alleato. I talenti sono tali perché hanno qualità e caratteristiche fuori dal comune. E Tamberi è uno straordinario talento. Forse il più grande che l'atletica italiana abbia conosciuto. Ed è anche un uomo capace di caricare su di sè il peso di scelte radicali. Ha vinto un oro olimpico avendo come allenatore il padre che, contro la sua volontà, in gioventù lo aveva costretto in gioventù a dedicarsi al salto in alto ed ad abbandonare il basket. Poi ha rotto con il padre, ha scelto un nuovo staff e ha conquistato l'oro mondiale. Se dopo una vittoria monopolizza, come pochi altri sanno fare, l'attenzione su di sè, vogliamo concederglielo?
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Il Gazzettino