La svolta garantista dei 5 Stelle nei confronti della Raggi

La svolta garantista dei 5 Stelle nei confronti della Raggi
Egregio direttore, non si parla che di lei: la sesta stella , la più luminosa , offusca le altre cinque, tanto che il movimento cambierà logo a breve e...

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Egregio direttore,
non si parla che di lei: la sesta stella , la più luminosa , offusca le altre cinque, tanto che il movimento cambierà logo a breve e diventerà: Movimento Sei Stelle. Parlo di Virginia Raggi, naturalmente. Grillo alla notizia che sarà processata per falso , ha esultato. Solo ? Ha detto. Ma è meraviglioso. Ci vuole così poco per farlo contento. Falso, non è poi cosi grave, l'abuso d'ufficio pare archiviato, quindi ha solo mentito all'Anticorruzione. Una bazzecola.

Insomma, ne faremo una martire: Virginia Martire , per la beatificazione aspettiamo ben altre imputazioni. Se queste sono le premesse, dovessero andare al governo i Cinque stelle, come prima cosa metteranno mano al dizionario. Eh si! Si tratta di un provvedimento urgente. La parola falso non significherà più bugiardo matricolato, mentitore per la gola, ma persona che fa gli interessi del popolo, filantropo, benefattore.
Mariagrazia Gazzato
Cara lettrice,

se nei confronti di Virginia Raggi si applicassero le regole forcaiole che molti degli esponenti del suo Movimento hanno adottato nei confronti degli avversari politici, il sindaco di Roma dovrebbe dare le dimissioni seduta stante. Per i giustizialisti nostrani, non solo per quelli a 5 stelle, un qualsiasi avviso di garanzia è stato spesso considerato una ragione valida e sufficiente per pretendere la giubilazione di sindaci, deputati, amministratori. Nel caso della Raggi - accusata di falso non esattamente una sciocchezza per chi fa il suo lavoro - il principio non vale più. Per il sindaco della Capitale si invoca, giustamente, il rispetto del garantismo: non è stata condannata. Anzi i leader pentastellati si dichiarano certi che verrà assolta e scagionata. Quindi non c'è alcuna ragione per cui debba andarsene. Al contrario dei capi di M5S, non abbiamo certezze sull'esito della vicenda giudiziaria che vede coinvolta Virginia Raggi, ma, non da oggi, siamo convinti che un avviso di garanzia non equivalga a una condanna e non possa né debba essere usato come una clava per stroncare carriere o eliminare avversari politici interni ed esterni. A quanto pare anche il Movimento 5 Stelle oggi è convinto di questo. Trattandosi di una forza politica che si candida alla guida del Paese è una buona notizia. Soprattutto se questa svolta garantista non varrà solo per Virginia Raggi e per gli esponenti del Movimento Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino