Riaprire tutte le scuole? È giusto ma bisogna creare le condizioni perché ciò sia possibile

Riaprire tutte le scuole? È giusto ma bisogna creare le condizioni perché ciò sia possibile
Gentile Direttore, da dicembre forse si torna a scuola e la notizia è di quelle che svoltano la giornata. Ritengo la didattica a distanza un male che, se anche fosse...

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Gentile Direttore,
da dicembre forse si torna a scuola e la notizia è di quelle che svoltano la giornata. Ritengo la didattica a distanza un male che, se anche fosse necessario racchiude vuoti e amplifica le differenze tra gli studenti. Il banco, in questo caso privo di rotelle è indispensabile per crescita didattica culturale e umana, da casa tutto questo è vano e sterile, addirittura dannoso. Inoltre abitua lo studente ad un ménage piatto, privo della giusta carica che solo la presenza può dare.


Mauro Lama
Treviso


Caro lettore,


tutti siamo d'accordo che bisogna tornare quanto prima a scuola. E non solo perché la didattica a distanza ha degli evidenti limiti sul piano dell'insegnamento e su quello dell'apprendimento. Ma perché la scuola non è solo trasmissione di nozioni, è anche un mondo di relazioni, è formazione alla vita e ai comportamenti sociali, è conoscenza oltre i libri e le verifiche. Le lezioni in remoto annullano in gran parte tutto questo e contribuiscono invece ad ampliare le differenze sociali e di crescita fra gli studenti. La didattica a distanza ha avuto una funzione importante a marzo-aprile per frenare la pandemia, non può diventare un modello, non può essere prolungarsi per due anni scolastici consecutivi. Ma per consentire alla scuola di riaprire e a tutti gli studenti di tornare in aula bisogna creare le condizioni. Che non dipendono certamente dalla presenza o meno dei banchi con le rotelle. Ma piuttosto dall'organizzazione degli orari degli istituti e soprattutto da quella dei trasporti. E da questo punto di vista poco o nulla è stato fatto. Il ministero ha sprecato mesi importanti in surreali e disarmanti discussioni, senza comprendere che il problema-chiave era un altro: la mobilità degli studenti, gli assembramenti e le distanze su bus e tram prima che in aula. E, purtroppo, neppure in questi ultimi mesi nulla è stato fatto. La situazione è esattamente quella di due mesi fa. Solo il calo dei contagi e dei dati epidemiologi può farci sperare in una riapertura delle scuole. Ma se la curva si impennasse saremmo al punto di prima. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino