Una democrazia non vive di "grandi alleanze" ma di una sana alternanza tra schieramenti diversi

Una democrazia non vive di "grandi alleanze" ma di una sana alternanza tra schieramenti diversi
Gentile Direttore, alle elezioni per il Governatore in Basilicata, Italia Viva e Azione hanno sostenuto il candidato di Centro Destra e "gli hanno dato la forza per...

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Gentile Direttore,
alle elezioni per il Governatore in Basilicata, Italia Viva e Azione hanno sostenuto il candidato di Centro Destra e "gli hanno dato la forza per vincere". Al Parlamento Europeo per l'approvazione del Patto di Stabilità, si sono astenuti per l'Italia i partiti del Centro Destra - FdI, Lega, FI - e insieme il Pd. Che significa? L'analisi di queste votazioni sembra rivelare che qualcosa succede (o può succedere) nel nostro Paese: una ricomposizione degli schieramenti che fa sperare (o attendere) un evento veramente nuovo: un'alleanza costruttiva e liberatrice pragmatica e ideologica, insomma Social/Liberale, incontro di Destra e Sinistra che ponga fine allo stallo della nostra politica e rilanci le sorti del nostro Paese. Proprio come intendeva Aldo Moro e gli costò la vita.


Flora Dura
Treviso


Cara lettrice,


non credo che il voto in Basilicata e quello, piuttosto controverso e non facilmente decifrabile, al Parlamento europeo, abbiano aperto squarci particolari nel nostro scenario politico. Forse hanno solo confermano quanto la strategia del "campo largo" a sinistra sia complicata, visto che nell'uno come nell'altro caso pezzi fondamentali, come Italia Viva, Azione e M5s, di quello che dovrebbe essere lo schieramento da opporre al centrodestra, hanno votato in modo diverso dal Pd. Ma, appunto, non mi sembra una novità. Quanto poi alla sua speranza che sia in atto una ricomposizione degli schieramenti, non mi pare di cogliere particolari segnali in questa direzione. E non credo sia neppure auspicabile che ciò accada. Non mi fraintenda: a nessuno, tantomeno a me, piace la conflittualità esasperata e il clima di violenta contrapposizione che caratterizza alcune fasi della nostra vita politica. Ma la democrazia si fonda sull'alternanza di schieramenti politici: chi vince le elezioni, proponendo un programma più convincente, governa, lo schieramento perdente ha il compito di fare opposizione, di controllare l'operato del governo e di candidarsi a sostituirlo con un programma più convincente. Ci possono essere stagioni politiche in cui, per varie ragioni, la governabilità può essere garantita solo da grandi alleanze (o "ammucchiate" secondo qualcuno) che vedono riunite nello stesso governo partiti di schieramenti opposti. E' successo e forse succederà ancora. Ma una democrazia ha bisogno della presenza di una maggioranza e di un'opposizione. E di una sana alternanza al governo di forze che esprimono visioni diverse della realtà sociale ed economica. Se ciò non accade la democrazia rischia di trasformarsi in qualcosa di diverso. Credo che anche Moro su questo non avrebbe avuto dubbi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino