Delitto Pamio, come è possibile che due donne siano condannate con la stessa accusa per lo stesso delitto? Qualcosa non torna

Delitto Pamio, come è possibile che due donne siano condannate con la stessa accusa per lo stesso delitto? Qualcosa non torna
Caro direttore, tre settimane fa è stato dedicato ampio spazio nelle cronache nazionali alla prima udienza del processo davanti alla Corte d'Appello di Brescia in cui...

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Caro direttore,
tre settimane fa è stato dedicato ampio spazio nelle cronache nazionali alla prima udienza del processo davanti alla Corte d'Appello di Brescia in cui si discutono le istanze di revisione del processo con cui Olindo Romano e Rosa Bazzi, entrambi rei confessi, sono stati condannati per la strage di Erba dell'11 dicembre 2006. Nei giorni scorsi la Corte d'Appello di Trento ha rigettato la richiesta di revisione del processo in cui Monica Busetto è stata condannata con sentenza definitiva a 25 anni di carcere (di cui 10 già scontati) per l'omicidio di Lida Taffi Pamio avvenuto nel dicembre 2012 in via Vespucci a Mestre. Solo i giornali del Triveneto hanno dato alla notizia il rilievo che merita. La richiesta di revisione era basata sul contrasto di giudicati: per l'omicidio di Taffi Pamio sono state, infatti, condannate due donne, Monica Busetto e Susanna "Milly" Lazzarini in due separati processi. Ciascuna sentenza esclude il concorso e indica ciascuna delle due condannate come unica responsabile dell' omicidio. Quando si parla di amministrazione della giustizia, più di tanti discorsi valgono purtroppo gli esempi come questo.


Giuseppe Barbanti
Venezia-Mestre

 


Caro lettore,


purtroppo la giustizia talvolta sembra entrare in clamorosa rotta di collisione con la logica, il buon senso e persino con le evidenze investigative. Vorremmo essere smentiti, ma la sensazione è che questo sia proprio uno di quei casi. Per l'omicidio di Lida Taffi Pamio, in due diversi processi, sono state condannate a pene gravi come autrici dell'assassinio, due donne: Monica Busetto e Susanna Lazzarini. Entrambe le sentenze indicano le due condannate come responsabili della morte di Lida Taffi Pamio. Con una importante differenza: la Lazzarini, seppur alcuni anni dopo, ha confessato l'omicidio e ha escluso ogni concorso e coinvolgimento della Busetto. Quest'ultima si è invece sempre dichiarata estranea ai fatti ed innocente. Ciononostante è stata condannata a 25 anni di cui 10 già scontati in carcere. Ora ci si chiede: com'è possibile che per uno stesso reato due persone, che non hanno agito insieme, siano condannate con l'identica accusa? Ad uccidere Lida Pamio è stata la Lazzarini o la Busetto. Non possono essere state tutt'e due. Se la confessione di Susanna Lazzarini di avere compiuto lei il delitto è stata considerata veritiera, è evidente che la Busetto non è l'assassina. In caso contrario la Lazzarini avrebbe dovuto essere condannata per falsa testimonianza o per altri reati. Ma non per l'omicidio. O no? Sembra chiaro che qualcosa non torni. E che dunque sarebbe necessario rivalutare, con una revisione del processo, le accuse e le presunte prove che hanno portato alla condanna di Monica Busetto. Anche per allontanare un terribile sospetto: che per evitare di riconoscere che nell'attività investigativa sull'omicidio Pamio siano stati commessi errori di valutazione (sempre possibili), si costringa una persona a trascorre altri lungi anni in carcere. Da innocente. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino