Insetti in tavola? Ricordiamoci che il cibo non è solo la nostra "benzina": è cultura, identità, modo di essere

Insetti in cucina
Gentilissimo Direttore, seguo con molta preoccupazione un tema di grande attualità della nostra vita quotidiana , mi riferisco ai consumi alimentari a base di insetti che...

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Gentilissimo Direttore,
seguo con molta preoccupazione un tema di grande attualità della nostra vita quotidiana , mi riferisco ai consumi alimentari a base di insetti che ci vengono proposti a volte con l'adesione della stessa Unione Europea, sostenendo che questo è il modo per risolvere la fame nel mondo. L'Italia putroppo ha la memoria corta, ma voglio ricordare che alcuni anni fa l'Europa ci faceva distruggere con le ruspe le arance siciliane, ci faceva uccidere le mucche al nord, ci limitava la produzione del latte e la stessa coltivazione di certi prodotti agricoli. Ora ci vogliono limitare, con campagne poco credibili anche il consumo del vino. Ogni prodotto se abusato nell'uso fa male. Spero che i nostri Europarlamentari sappiano spiegarlo ai loro colleghi.


Dino Lazzarotto


Caro lettore,


ho la sensazione che questi dibattiti sull'alimentazione sottovalutino sempre un aspetto, particolarmente importante per noi italiani e, più in generale, per noi mediterranei: il rapporto con il cibo e la tavola. Certamente gli uomini mangiano perchè hanno bisogno ogni giorno di assumere un determinato numero di calorie e di sostanze che servono per vivere e svolgere le proprie quotidiane attività. Ma il cibo non è semplicemente e banalmente la nostra benzina. E' anche un piacere, è un elemento della nostra identità. Noi non ci cibiamo, noi mangiamo. Ed è una componente importante del nostro stile di vita e del nostro modo di essere. Non solo nel tempo libero. Il cibo ha anche la capacità di stimolare la creatività, le relazioni e la comunicazione: non è un caso che molti incontri di lavoro avvengano intorno a una tavola. Nei dibattiti che si fanno a Bruxelles e altrove sul cosidetto novel food, cioè sul consumo alimentare di insetti e larve, ma quelli sulla presunta nocività del vino o sui cibi sintetici, tutti questi aspetti vengono se non ignorati, assai poco considerati. Si parla asetticamente di cibo come si discutesse di carburanti per auto: meglio la benzina, gli ecocarburanti, l'idrogeno o l'elettrico? Ma il cibo è ben altro: è cultura e identità. Non ho nulla in contrario al fatto che l'Europa abbia autorizzato la commercializzazione della farina di grillo o la locusta migratoria. Prendo atto che alcuni di questi insetti edibili hanno un elevato contenuto proteico e che la loro "coltivazione" produce un minore consumo del suolo. Ma credo vadano tutelati i nostri prodotti e vada difeso il nostro diritto a decidere cosa mangiare e cosa bere. Senza imposizioni assurde o penalizzazioni di stampo ideologico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino