Il caso Boschi? Semplice: un ministro non deve preoccuparsi dei problemi della banca di cui il padre è vice-presidente

Il caso Boschi? Semplice: un ministro non deve preoccuparsi dei problemi della banca di cui il padre è vice-presidente
Caro Direttore, il buon Giulio Andreotti affermava che il potere logora chi non ce l' ha e a quei tempi, forse era così, basti pensare che è rimasto potente...

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Caro Direttore,
il buon Giulio Andreotti affermava che il potere logora chi non ce l' ha e a quei tempi, forse era così, basti pensare che è rimasto potente anche dopo essere stato accusato di aver baciato Totò Riina. Di questi tempi, sembra invece che il potere logori eccome! Mi riferisco a Maria Elena Boschi. Vederla, è sempre un piacere per gli occhi, ma continuare a sostenerla, sta costando al PD di Matteo Renzi alcuni punti nei sondaggi e non pochi consensi. Del resto, passare da persona quasi sconosciuta a Ministro della Repubblica, è stato probabilmente un passo troppo grande per pretendere che oggi abbia la lucidità di fare un passo indietro. Ma la responsabilità più grande è di chi l'ha fatta nominare, dapprima Ministro e poi Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, per avere sotto controllo il Governo Gentiloni e cioè Matteo Renzi. Dice un vecchi proverbio: chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.

Gino De Carli
Soranzen (BL)


Caro lettore, su Maria Elena Boschi sono state versati fiumi di inchiostro. Tavolta a ragione, altre volte a sproposito. Era inevitabile che accadesse: una ragazza intelligente, giovane e bella catapultata ai vertici della politica nazionale suscita interesse, curiosità ma anche invidie. Oggi però per Maria Elena Boschi il problema è un altro. Essendo un esponente di primissimo piano del Pd e del governo Renzi, ma anche la figlia del vice presidente di Banca Etruria, di tante cose avrebbe potuto occuparsi, meno che delle vicende, complesse e assai critiche, di quell'istituto bancario. Come è emerso con evidenza dalle testimonianze rese in questi giorni davanti alla Commissione parlamentare, le cose sono andate un po' diversamente: la dinamica Maria Elena, sul tema Banca Etruria, si è data abbastanza da fare. Non ha esercitato indebite pressioni, come lei stessa ha voluto precisare, ma dei destini della banca toscana di cui il padre era vicepresidente ha parlato con banchieri importanti ed esponenti di primo piano delle Authority. Non ha fatto nulla di illegale. Ma le leggi dell'opportunità avrebbero dovuto consigliarle una maggiore prudenza e un maggior distacco. Ora sta a lei e al suo partito trarre le conseguenze di quanto è accaduto. E agli elettori giudicarla  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino