Per capire il virus bisogna guardare i numeri non inseguire le proprie suggestioni

Per capire il virus bisogna guardare i numeri non inseguire le proprie suggestioni
Egregio direttore,  so che sono una delle poche persone fuori dal coro ma effettivamente non si può negare che siano morte persone molto anziane non per il virus ma...

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Egregio direttore, 
so che sono una delle poche persone fuori dal coro ma effettivamente non si può negare che siano morte persone molto anziane non per il virus ma forse con il virus e che i veri decessi per il virus sono pochissimi come dichiarato dall’istituto superiore di sanità. Io sono stanco di ripeterlo tanto i nostri politici sia a Roma e ancor più locali vanno avanti per la loro strada di chiudere tutto e militarizzare il paese peggio di un coprifuoco. È una vera follia ma non c’è nessuno che protesti sulla stampa o in TV. Non serve perché si va contro un muro d’ignoranza incredibile. Direttore le dico la verità torniamo nel medioevo quando per paura di morire si stava fermi a pregare sperando nella provvidenza.

Roberto Veroi 
Treviso

Caro lettore, 
nei momenti difficili l’autosuggestione può essere d’aiuto. Ripetersi, più volte al giorno e magari anche scriverlo a un giornale, che, nonostante tutto, le cose non vanno così male come ci dicono, può servire a sentirsi meglio. A stare più sereni con se stessi e con gli altri. In questo caso, anche se non la condivido, comprendo la sua lettera e accetto anche le accuse di ignoranza medievale che lei un po’troppo disinvoltamente distribuisce a chi non la pensa come lei. Se invece lei è davvero convinto di ciò che afferma, se pensa davvero che i morti per il virus siano in realtà pochissimi e che in fondo si tratta “solo” di un’emergenza che riguarda le persone molto anziane, le chiedo almeno di osservare e valutare alcuni numeri.


Sono quelli che mettono a confronto i decessi avvenuti in alcuni comuni della Lombardia, l’area più colpita dal coronavirus, tra il 2019 e il 2020. Le faccio il caso di un comune della provincia di Bergamo, Zogno, in Val Brembana, una paese di circa 9mila abitanti. Purtroppo è solo un esempio fra i tanti che si potrebbero fare. Dal 22 febbraio al 21 marzo di quest’anno a Zogno si sono registrati 78 decessi, di cui “solo” 20 riconducibili ufficialmente al coronavirus e tra costoro ci sono numerose persone che non sono affatto “molto anziane”. Ebbene, nello stesso periodo dello scorso anno a Zogno i morti, per qualsiasi patologia e di qualsiasi età, erano stato meno di 10. Si può di fronte a questi dati sostenere, razionalmente, ciò lei afferma? La realtà, anzi, è forse opposta a quella che lei cerca di rappresentare: in alcuni casi, dove l’epidemia ha colpito con più virulenza, le vittime causate dal coronavirus sono probabilmente più numerose di quello che dicono le statistiche ufficiali. E il fatto che molti di loro fossero già malati o avessero già raggiunto una ragguardevole età, non rende meno tragico e drammaticamente reale questo bilancio.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino