Spettabile direttore, scrivo a lei sperando di tutto cuore che mi faccia capire cosa dobbiamo fare visto che non troviamo certezze da nessuna parte. Ciò che oggi tutti ci...
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scrivo a lei sperando di tutto cuore che mi faccia capire cosa dobbiamo fare visto che non troviamo certezze da nessuna parte. Ciò che oggi tutti ci dicono è “State a casa” ed è giusto per il momento drammatico che stiamo attraversando tutti.
Però caro direttore, come lei ben sa, non tutti possono restare a casa, anzi come lo dimostra il Decreto del governo alcune categorie devono andare a lavorare per la salute, (Imprese di pulizia e altro) per l’approvvigionamento alimentare e altre attività, soprattutto per quelli che sono a casa. La mia domanda è: come facciamo noi che non troviamo il materiale che ci permette di assicurare la nostra salute e soprattutto quello dei nostri collaboratori ad andare a fare il nostro dovere e il nostro lavoro? Ringraziandola aspettiamo Fabio Zanchetta
Caro lettore,
a casa devono restare tutti coloro che non hanno la necessità o la comprovata esigenza di uscire: per andare al lavoro laddove questo sia previsto, per andare a fare la spesa (compreso l’acquisto del giornale) o in farmacia. Naturalmente le attività produttive e i servizi essenziali vanno garantiti, ma è anche necessario che i lavoratori possano operare in condizioni di sicurezza, disponendo cioè di mascherine e adottando le precauzioni previste dalle autorità sanitarie (distanze adeguate, ambienti sanificati).
Se mancano queste condizioni non si può e non si deve lavorare, perché troppo alto è il rischio di contrarre o diffondere il contagio. La salute prima di tutto non è un principio astratto, deve essere una pratica quotidiana, soprattutto in questi momenti. Purtroppo è questa l’unica risposta che sono in grado di darle. Posso però fare un’altra cosa: pubblicare il suo appello. In questi giorni comuni e province stanno distribuendo mascherine e altri strumenti di sicurezza. Qualcuno leggendo la sua lettera potrà forse darle indicazioni per reperirle e consentire così a lei e ai suoi collaboratori di lavorare in sicurezza e tranquillità. Per questo allego anche il suo indirizzo mail: viverezanche@gmail.com. Ci tenga informati Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino