Il ticket è una soluzione ai problemi di Venezia? Non lo sappiamo. Proviamolo e poi ne riparliamo

Il ticket è una soluzione ai problemi di Venezia? Non lo sappiamo. Proviamolo e poi ne riparliamo
Caro direttore,  leggo sul Gazzettino a difesa del fatto che il turista che non pernotterà a Venezia dovrà prenotare e pagare 5€ per accedere e visitare la...

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Caro direttore, 
leggo sul Gazzettino a difesa del fatto che il turista che non pernotterà a Venezia dovrà prenotare e pagare 5€ per accedere e visitare la città. Mi incuriosisce però il fatto che il turista che pernotterà a Mestre debba pagare il contributo d’accesso. Ma come? Mestre amministrativamente non fa parte di Venezia? Il turista che pernotta a Mestre deve avere lo stesso trattamento economico di quello che pernotta in centro storico. Contrariamente, c’è il sospetto che il contributo d’accesso nasca da motivazioni meno “nobili” di quelle addotte, bensì quasi protezionistiche, se non punitive.


D.R.

Cara lettrice, 


le imposte e i balzelli non piacciano a nessuno. Anzi, poichè ce ne sono già troppi, andrebbero ridotti anzichè aumentati. Figuriamoci dunque se parliamo di una “tassa” da pagare solo per calpestare il suolo di una città o di una parte di essa, il centro storico di Venezia in questo caso. Le critiche, alcune delle quali tutt’altro che pretestuose, sono dunque inevitabili almeno quanto le richieste di garantire l’esenzione dal contributo ad alcune categorie di cittadini o di turisti. Tuttavia il caso del contributo d’accesso a Venezia mi sembra che meriti una valutazione diversa e un altro approccio al tema. Innanzitutto è bene ricordare una cosa: solo una piccola parte di coloro che nei prossimi mesi andranno a Venezia dovranno versare il ticket di ingresso. Sono 30 i giorni “caldi”, cioè quelli considerati a maggior affluenza, in cui scatterà il pagamento dei 5 euro previsti. In tutte le altre giornate sarà sufficiente prenotarsi. Anche a chi ha deciso di alloggiare a Mestre. Ma il punto è un altro: da anni si discute sulla necessità di “fare qualcosa” per ridurre gli effetti dell’impatto del turismo sul centro storico di Venezia, per evitare che in alcune giornate la città storica sia soffocata da una massa insopportabile di visitatori. Finora però eravamo rimasti sempre alle parole. Il ticket è un fatto. Personalmente non ho alcuna certezza che riuscirà a raggiungere l’obiettivo per cui è stato pensato. Forse sì o forse si rivelerà insufficiente o del tutto inadeguato. Certamente non servirà al Comune di Venezia a far cassa: quasi certamente gli incassi del ticket serviranno in buona parte a coprire i costi per la sua gestione. E’ un esperimento e come tale va considerato. Alla fine si farà un bilancio e si deciderà se proseguire o invece studiare altre strade più efficaci. La corsa ad aumentare le esenzioni o a seppellirlo di critiche ( anche giustificate) mi pare a questo punto inutile. Proviamolo e poi, laicamente, ne riparliamo.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino