Per combattere l’Isis serve una strategia molto mirata

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Caro direttore, l’Onu non può lavarsi le mani e Obama fare il Ponzio Pilato di turno. Troppo tempo si è perso per...

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Caro direttore,

l’Onu non può lavarsi le mani e Obama fare il Ponzio Pilato di turno. Troppo tempo si è perso per contrastare criminali e banditi, che sono peggio dei nazisti. L’Isis invade Stati, occupa città, mette in atto un regime di terrore: tutto ciò in contrasto con la carta dell’Onu e la Dichiarazione universale dei diritti umani.



Ieri, dopo tanti colpevoli tentennamenti, si organizzò l’intesa democratica contro i nazisti per difendere i valori di libertà e democrazia. Oggi è l’identica cosa. Sotto l’egida dell’Onu una coalizione che sia in grado di distruggere alla radice questo terribile flagello. Nella coalizione anche Stati del Nord Africa tra cui Egitto e Giordania colpite dalla crudeltà disumana dei terroristi: e gli altri stati islamici. I primi a essere colpiti ed assassinati dai terroristi sono proprio i musulmani.



Francesco Lusciano

Chioggia (Venezia)




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Caro lettore,

lei ha perfettamente ragione quando afferma che in molti hanno sottovalutato o finto di ignorare la minaccia dei tagliagole dell'Isis, sperando magari che tutto si risolvesse in un conflitto all'interno del mondo musulmano. All'elenco dei Ponzio Pilato, accanto all'Onu e a Obama, aggiungerei però anche l'Europa che, come spesso accade, non ha brillato nè per spirito di inziativa nè per unità di intenti. Tuttavia se avere coscienza di un pericolo è fondamentale, lo è altrettanto avere le idee chiare sul nemico che si deve affrontare.



Il paragone con il nazismo non è eccessivo, ma occorre ricordare che l'Isis non è uno Stato con confini precisi e un suo governo. Non è neppure un esercito organizzato, è una realtà diffusa e insieme magmatica. Per affrontarlo, combatterlo e vincerlo occorre dunque una strategia molto mirata e diversa da quella sin qui adottata in altri conflitti. Il rischio, altrimenti, è quello di compattare intorno all'Isis interi pezzi, se non la maggioranza, del mondo musulmano. Un errore che avrebbe conseguenze gravissime. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino