L'errore di Chiara Ferragni: pensare di potersi permettere tutto in virtù della cieca adorazione di milioni di follower

L'errore di Chiara Ferragni: pensare di potersi permettere tutto in virtù della cieca adorazione di milioni di follower
Caro direttore, dopo il caso Ferragni che percepisce cachet da un milione di euro per sponsorizzare un pandoro e un milione e 200mila euro per delle uova di Pasqua, spero proprio...

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Caro direttore,
dopo il caso Ferragni che percepisce cachet da un milione di euro per sponsorizzare un pandoro e un milione e 200mila euro per delle uova di Pasqua, spero proprio che gli italiani abbiano capito che non bisogna comperare prodotti sponsorizzati da personaggi famosi, poiché le cifre spropositate percepite da questi, vanno ad aumentare il costo di tali prodotti, che alla fine viene pagato dal consumatore. Quindi il consiglio che do a tutti è: usate la testa.


Gerardo


Caro lettore,


qualcuno potrà osservare che è facile e persino banale prendersela con Chiara Ferragni, puntare il dito contro la sua cinica disinvoltura adesso che è maldestramente e clamorosamente inciampata sulla finta beneficenza dei pandori e delle uova pasquali, adesso che alcune decine di migliaia di suoi adepti (i follower) la stanno abbandonando ed alcune aziende hanno deciso o stanno decidendo di rompere i contratti, ovviamente milionari, che legavano la loro immagine a quella della famosissima bionda influencer maritata Fedez. È vero: è facile, ma è anche necessario. Perché serve a tutti, anche ai noi operatori dei media che contribuiamo a creare questi personaggi, per riflettere sulla reale o fittizia consistenza di alcuni fenomeni, sulla loro sostanziale anche se ricchissima fragilità. Chiara Ferragni ha consegnato la sua vita ai social. La sua, quella di suo marito e anche quella di suo figlio. Si è (fintamente) messa a nudo, in ogni senso, trasformando ogni ambito e ogni momento della propria esistenza, persino le malattie, in un formidabile strumento di marketing e di affari. Ha però commesso un grosso e forse irrimediabile errore: ha ritenuto che la credulità popolare e la cieca adorazione su cui poteva contare da parte dei suoi milioni di follower le consentisse tutto o quasi. Anche di speculare economicamente sul dolore degli altri. Anche di fingere di fare beneficienza. Ha sbagliato i suoi calcoli. Questa volta le polemiche non sono servite ad incrementare il numero di like o ad accrescere i contatti sui social. Questa volta nemmeno le acrobazie politiche o sessuali del marito Fedez sono riuscite a distrarre l'attenzione da quel maledetto pandoro. E che qualcosa nella sua formidabile macchina da soldi si sia incrinato, lo ha capito, dopo qualche giorno, anche lei, la divina Chiara, presentandosi in video dimessa, struccata e quasi piangente a chiedere scusa. Sarà sufficiente? Pare che la tuta che indossava in occasione di quel video sia andata comunque a ruba nonostante il prezzo non esattamente modico. La sensazione però è che quel pandoro sia stato il peggior regalo di Natale che l'influencer milanese potesse ricevere. Perché ha convinto molti o ha fatto loro capire che Chiara Ferragni altro non sia che uno spot pubblicitario, un marchio geniale quanto si vuole, ma pronto ad ogni uso, anche quello più cinico, come appunto la finta beneficenza. Ha rivelato a tutti che la Regina ora è davvero nuda. E in questo caso ad essere esposti al pubblico non sono i centimetri di pelle che, più o meno generosamente, lei metteva in mostra sui social. No, ad essere messo a nudo è il lato più oscuro e meno nobile del mondo Ferragni. E non è un bel vedere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino