Il centro sociale Pedro e la maggioranza di Padova, un rapporto ambiguo a cui il sindaco dovrebbe porre fine

Il centro sociale Pedro e la maggioranza di Padova, un rapporto ambiguo a cui il sindaco dovrebbe porre fine
Egregio direttore, mi riferisco a quanto accaduto a Padova in Municipio alcuni giorni fa. Per la seconda volta (già la prima aveva sollevato dure critiche) è stata...

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Egregio direttore,
mi riferisco a quanto accaduto a Padova in Municipio alcuni giorni fa. Per la seconda volta (già la prima aveva sollevato dure critiche) è stata concessa una sala del municipio al centro sociale Pedro (che nel 2017 voleva impedire la manifestazione di Forza Nuova, regolarmente autorizzata, scontrandosi con la Polizia) per protestare contro un provvedimento (Daspo urbano) del questore di Padova per 6 di loro. Ho 82 anni e quindi ho vissuto le tragedie della guerra e del fascismo, non posso quindi essere un simpatizzante di Forza Nuova, come non posso condividere l'anarchia che ispira il comportamento del centro sociale Pedro che per dimostrare la sua contrarietà a certi provvedimenti non ha esitato ad usare più volte la violenza per protestare contro le istituzioni, in particolare contro le forze dell'ordine. Sono ambedue antidemocratici. Detto questo, non capisco come il vice sindaco giustifichi, dicendo che hanno fatto solo una critica, la presenza di 5 soggetti che hanno violato il provvedimento del questore di Padova (atto penalmente perseguibile) asserendo che quella è carta straccia. Per me questo è molto grave, perché ormai si tende sempre più a giustificare anche l'ingiustificabile.

Paolo Cantele
Padova


Caro lettore,

le critiche sono una cosa, sbeffeggiare la Questura e incitare all'illegalità è altro. Tantopiù se ciò avviene nella sala del Municipio di una grande città. Ma tutto questo lo sa bene anche chi guida la giunta di Padova, dove siedono persone politicamente accorte e culturalmente attrezzate. Il fatto è che la maggioranza di centro-sinistra deve pagar tributo ad un'area politica, quella dei centri sociali, con cui i rappresentanti di Coalizione civica - uno dei pilastri su cui si regge la giunta padovana - coltivano una particolare corrente di simpatia. È il prezzo dell'ambiguità, a cui sarebbe bene che il sindaco Giordani, nell'interesse di Padova e della credibilità della sua giunta, ponesse fine. Perché il diritto a manifestare in piazza di Forza Nuova o di qualsiasi altro movimento politico di destra o di sinistra, non può dipendere dagli umori del centro sociale Pedro o di qualche altro manesco gruppuscolo. Compete alle autorità preposte. È un basilare principio di democrazia e di civile convivenza. Metterlo in discussione, giustificare coloro che irridono le forze dell'ordine e i provvedimenti di un Questore, significa legittimare e incentivare l'intolleranza. Padova non ne ha proprio bisogno. Come non ha bisogno di vedere le sala del proprio Municipio usate per discutibili show. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino