Da Roma a Treviso, Calenda prova a rompere gli schemi della politica. Vedremo se ci riuscirà

Da Roma a Treviso, Calenda prova a rompere gli schemi della politica. Vedremo se ci riuscirà
Caro direttore, se dopo l'incontro Meloni-Calenda la Maggioranza accettasse qualche proposta dell'Opposizione, nel successivo passaggio parlamentare Azione-Italia viva...

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Caro direttore,
se dopo l'incontro Meloni-Calenda la Maggioranza accettasse qualche proposta dell'Opposizione, nel successivo passaggio parlamentare Azione-Italia viva sarebbe costretta a votare a favore del Governo?


Leonardo Agosti
Cadoneghe (Pd)


Caro lettore,
Azione e Italia viva non sarebbero certamente costretti, ma coerenza vorrebbe che votassero a favore dei provvedimenti del governo su cui sono d'accordo, ma non dovranno necessariamente farlo anche sull'impianto complessivo della manovra finanziaria. Non sarebbe del resto la prima volta che questo accade. Non sono così sicuro che però in questo caso dalle intese verbali e dalle reciproche dichiarazioni di stima si andrà troppo oltre. La priorità del leader di Azione, in questo momento, mi pare sia soprattutto un'altra: rompere gli schemi della politica italiana, cercare di rappresentare e proporre un'opposizione diversa da quella tradizionale che si confronta sulle cose invece di decidere di scendere in piazza ancora prima di conoscere i dettagli della manovra finanziaria. Per questo Calenda ha proposto l'incontro al premier e per questa stessa ragione e con la stessa strategia si sta muovendo in vista delle prossime elezioni regionali e comunali. In Lombardia ha candidato Letizia Moratti, fino all'altro ieri vice presidente della stessa regione nella coalizione di centrodestra e, sulla carta, capace di attrarre consensi anche tra una fascia di elettori del Pd. Nello stesso spirito si colloca l'apertura di credito fatta nei giorni da Calenda al sindaco di Treviso, il leghista Mario Conte, che si ricandida per un secondo mandato. Anche in questo caso è assai difficile che l'apprezzamento si tradurrà, se non in un'alleanza elettorale, almeno in qualche forma di apparentamento tra Azione e il primo cittadino leghista. Ma si tratta sempre di mosse che scompaginano le carte, che gettano sconcerto e animano il dibattito negli altri schieramenti e in particolare nel Pd. E rappresentano un'oggettiva novità nel panorama politico. Si tratterà di vedere quanto questo attivismo pagherà anche sul piano elettorale.



      
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Il Gazzettino