Caprotti e l'eredità di 150 milioni alla segretaria: scelta meritocratica

Caprotti e l'eredità di 150 milioni alla segretaria: scelta meritocratica
Egregio direttore, mi ha molto stupito la scelta di Bernardo Caprotti, il proprietario dei supermercati Esselunga, di lasciare...

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Egregio direttore,

mi ha molto stupito la scelta di Bernardo Caprotti, il proprietario dei supermercati Esselunga, di lasciare la metà della sua eredità personale, 150 milioni di euro in contanti, alla segretaria e di dividere invece la restante metà tra i cinque nipoti. Certo, stiamo parlando di cifre comunque molto grandi, visto che ciascuno dei nipoti riceverà qualcosa come 15 milioni di euro a testa. Ma costoro sono membri della sua famiglia mentre la segreteria, per quanto fedele collaboratrice dell'imprenditore, ne era un'estranea.

Livia Buffon
Padova 


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Cara lettrice,
francamente non trovo nulla di strano né di sbagliato nel comportamento di Bernardo Caprotti. Anzi, mi sembra una scelta assolutamente coerente con l'imprevedibilità che ha spesso caratterizzato il fondatore di Esselunga, ma anche con la sua visione delle cose.

I vincoli di sangue sono importanti ma, di per sé, non sono un merito. Aver lavorato fianco a fianco per decenni con un grande imprenditore, averne conquistato la fiducia fino ad assurgere dal ruolo di contabile a quello di assistente-dirigente-consigliere è invece una indiscutibile dimostrazione di capacità umane e professionali. Caprotti, lasciando la metà dei suoi beni alla segretaria, ha fatto una scelta meritocratica e ha premiato queste qualità.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino