La scelta di candidare Cappato al Senato svela l'idea di "radicale" trasformazione del Pd da parte di Schlein

La scelta di candidare Cappato al Senato svela l'idea di "radicale" trasformazione del Pd da parte di Schlein
Caro direttore, la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha deciso di sostenere la candidatura del radicale Marco Cappato alle suppletive per il seggio del Senato in Brianza lasciato...

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Caro direttore,
la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha deciso di sostenere la candidatura del radicale Marco Cappato alle suppletive per il seggio del Senato in Brianza lasciato libero dopo la morte di Silvio Berlusconi. Una scelta che ha fatto infuriare i dirigenti locali del partito, che avrebbero voluto un uomo espressione del territorio e invece Schlein ha deciso di convergere sul segretario dell'Associazione Coscioni. Così Cappato, dopo avere raccolto le firme necessarie, intascato il sostegno di Possibile, +Europa e Azione, si è portato a casa il «sì» di Schlein non senza numerosi mugugni. Solo pochi giorni fa i sindaci brianzoli del Pd avevano scritto una lettera aperta invitandola a valorizzare una personalità locale. Schlein li ha umiliati, ignorando l'appello e scegliendo una figura certamente più mediatica, ma estranea alla vita di partiti. Anche per questo, la scelta di Schlein appare ideologica: sì all'uomo dell'eutanasia legale e della libera cannabis e no a una figura meno connotata ideologicamente e più capace di contendere al centrodestra il voto moderato e cattolico.


Antonio Cascone
Padova


Caro lettore,


la scelta di Elly Schlein di candidare al Senato Marco Cappato per le suppletive in Brianza più che ideologica mi pare del tutto coerente con gli obiettivi della segretaria dem. Una strategia che non è, come qualcuno forse pensa, di semplice rinnovamento, ma di profonda - direi "radicale"- trasformazione del Pd. In una duplice direzione. Quella più evidente riguarda la linea politica. La segretaria punta a ri-posizionare il Pd, operando una cesura piuttosto netta rispetto al passato, per trasformarlo in un movimento radicale di massa, molto focalizzato sui diritti e la loro difesa: la scelta di Cappato, che non a caso proviene proprio dal Partito radicale, va in questa precisa direzione. Ma questa decisione e le modalità con cui è avvenuta, è il segnale di un'altra svolta che Schlein intende imprimere e che riguarda invece la "forma" e l'identità organizzativa del Pd. La scelta di non coinvolgere e di non ascoltare le strutture locali del Pd e di indicare Cappato come candidato al Senato ben conoscendo le riserve e le critiche del territorio, è il segnale della volontà di Schlein di connotare il Pd sempre più come movimento e sempre meno come partito tradizionale. Di trasformarlo cioè in una forza politica più fluida e agile, con un'accentuata connotazione leaderistica e meno legata alle logiche organizzative e ai condizionamenti delle gerarchie locali e interne. Un'autentica rivoluzione per la storia e le tradizioni del principale partito della sinistra italiana, ma che la segretaria persegue con determinazione. Non so se Elly Schlein riuscirà nel suo duplice intento, ma che questa sia la strada che vuole seguire sembra ormai abbastanza chiaro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino