La crisi di governo minacciata da M5s? Sono gli stessi parlamentari grillini a temerla e a non volerla

La crisi di governo minacciata da M5s? Sono gli stessi parlamentari grillini a temerla e a non volerla
Caro direttore, veramente sono incomprensibili e inaccettabili, le posizioni di alcune forze politiche sarebbero intenzionate a provocare la crisi, la caduta del Governo Draghi,...

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Caro direttore,
veramente sono incomprensibili e inaccettabili, le posizioni di alcune forze politiche sarebbero intenzionate a provocare la crisi, la caduta del Governo Draghi, per pure logiche di rivalità, anche personali, al loro interno. Con tutti i gravissimi problemi che attanagliano il nostro Paese deve prevalere il senso di responsabilità politica e non i giochi disfattisti per finalità di resa dei conti tra questo o quel personaggio politico. Da anni in Italia, per evidente irresponsabilità politica, la percentuale dei votanti mediamente non va oltre il 60%. Quindi, per serietà politica e per rispettare ed applicare la Carta Costituzionale, i vari colori della politica riformista devono convergere in un costruttivo e leale gioco di squadra, altrimenti alle prossime tornate elettorali saranno i fantasmi a recarsi ai seggi.


Franco Piacentini


Caro lettore,


è inutile scandalizzarsi: ciò che sta accadendo era da mettere in conto. M5s da tempo è una bomba politica pronta ad esplodere. Il tentativo di affidare a Giuseppe Conte, reduce dalla duplice esperienza di capo del governo, il compito di condurre all'interno di un alveo più istituzionale il movimento che doveva aprire come una scatola di sardine il Parlamento e i palazzi del potere, è naufragato tra litigi, ricorsi e personalismi. E Conte si è dimostrato privo della leadership e della sapienza tattica necessaria a condurre in porto una così ambiziosa e complessa operazione. La scissione di De Maio ha certificato questo fallimento. Le tensioni che investono il governo sono la inevitabile conseguenza di lunghi mesi di fibrillazioni, esasperate nelle ultime settimane dai magri risultati elettorali di M5s e dalla fuga dei 60 parlamentari demaiani che hanno privato M5s anche del ruolo di maggiore forza politica in Parlamento. Era solo questione di tempo, ma che qualcosa del genere dovesse accadere era abbastanza prevedibile. Lo dovevano sapere anche quelle forze politiche che, inseguendo campi più larghi, hanno rincorso alleanze con M5s, sottovalutando i rischi che la lunga crisi pentastellata portava con sè anche per la tenuta del governo. Comunque mai come in questo caso credo che valga la celebre frase di Ennio Flaiano: la situazione è grave ma non seria. Perchè dubito che da tanto strepitare e minacciare giungeranno effettivi pericoli per il governo. A partire dai ministri, sono troppi i parlamentari pentastellati che non hanno nessuna intenzione di correre il rischio di provocare le elezioni anticipate e di rinunciare con una decina di mesi di anticipo al ruolo di parlamentari. Una tregua o una qualche via d'uscita per evitare la crisi di governo dunque credo si troverà. In nome dell'interesse superiore del Paese, ovviamente. Ma anche di più concreti interessi minori di tanti senatori e deputati. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino