La bufala del carabiniere e della bandiera nazista che, in realtà, nazista non è mai stata

La bufala del carabiniere e della bandiera nazista che, in realtà, nazista non è mai stata
Caro direttore, nei giorni scorsi si è dato abnorme risalto alla notizia di una presunta bandiera nazista esposta nell'alloggio di un Carabiniere in una caserma a...

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Caro direttore,
nei giorni scorsi si è dato abnorme risalto alla notizia di una presunta bandiera nazista esposta nell'alloggio di un Carabiniere in una caserma a Firenze. Ne ho viste e sentite di tutti i colori nei media nazionali, con veementi prese di posizione in primis da parte della Ministra della Difesa Roberta Pinotti, poi dai vertici della stessa Benemerita e delle Forze Armate, seguite da associazioni di ex-combattenti, antifascisti, partigiani finanche dalle vittime della Shoah! Ma, e mi chiedo nella mia qualità di esperto di storia militare e già direttore responsabile del mensile Uniformi & Armi, proprio nessuno si è preventivamente preso la briga di verificare che si trattava invece di un vessillo imperiale tedesco della Marina Militare del Kaiser Guglielmo II, in uso dal 1867 e abolito subito dopo la Grande Guerra nel 1919, quindi ben prima che si generasse il nazismo?! Non si sarebbe certo scatenato questo putiferio, né l'inconsapevole Carabiniere avrebbe rischiato la propria carriera per un emblema che di nazista non ha proprio alcunché!


Furio Lazzarini
Cavallino (Ve)


Caro lettore,

siamo sinceri: che in una camerata dell'italianissima Arma dei Carabinieri sventoli la bandiera militare di un altro Paese non è esattamente il massimo. Ma questo, va detto con altrettanta chiarezza, non ha nulla a che fare con le accuse di simpatie neo-naziste o con le polemiche sui rigurgiti neo-fascisti. Come abbiamo già scritto qualche giorno fa e come lei anche giustamente sottolinea, quel vessillo esposto con Adolf Hitler e la sua tragica epopea, non ha storicamente nulla a che fare. Questo non ha però impedito che montasse una campagna mediatica sul carabiniere che dormiva accanto a una bandiera nazista e che la stessa proseguisse per alcuni giorni con l'autorevole sigillo delle indignate dichiarazioni del ministro della Difesa. Senza ovviamente che nei giorni successivi, si sentisse l'obbligo di fare qualche precisazioni o rettifica. In tutto ciò, va notato, si sono distinti alcuni maestri della penna rossa che un giorno sì e l'altro pure puntano il loro fremente dito contro le false notizie, note anche come bufale o, all'inglese, fake news. Ma questa cos'altro era se non una bufala? Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino