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come è strano e incomprensibile - almeno per me - il popolo dei Bot. Mi spiego. L'ultima asta Bot a 12 mesi pari a 6 miliardi con una richiesta di 11 grazie ai grandi investitori, con rendimenti sotto zero. Non riesco a capire questa corsa ad investire per rimetterci. In altre parole, significa che oggi per la prima volta nella storia sul mercato si trovano milionari disposti a perdere soldi, pur di prestarli alla "fragile" Italia, considerando che il debito pubblico è di circa 2.200 miliardi di euro. Sono benefattori, oppure lungimiranti.
Luciano Bertarelli
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Caro lettore,
ad acquistare Bot a tassi sotto zero sono soprattutto banche e grandi investitori. Non so se siano lungimiranti, ma escludo siano dei benefattori. Comunque l'apparente paradosso di titoli di Stato che invece di far guadagnare fanno perder soldi a chi li acquista, è una conseguenza della lunga crisi. Una congiuntura negativa che ha indotto le banche centrali, nell'obiettivo di spingere gli investimenti, ad abbassare moltissimo i tassi d'interesse fino quasi ad azzerarli. Oggi quindi in Europa i paesi considerati meno a rischio, e tra questi rientra anche l'Italia, pagano sui loro titoli a breve termine rendimenti assai vicini alla zero, se non sotto lo zero, mentre quelli un po' meno sicuri, per esempio il Portogallo o la Spagna, oscillano poco sopra, ma raramente toccano il 2%. E poichè un buon investitore deve diversificare, ossia bilanciare titoli a basso rischio con titoli a più alto rischio, banche e i fondi d'investimento sono "costretti" a comprare anche i titoli di quei paesi che oggi garantiscono un rendimento negativo.
Del resto tener fermo il denaro è anche peggio. La Bce sui depositi delle banche applica infatti un tasso negativo dello 0,2%, cioè un interesse ancora più basso di quello, pur sotto zero, offerto dai Bot italiani all'ultima asta. Quindi a una banca conviene comunque comprarsi per qualche mese i Bot piuttosto che parcheggiare i soldi alla Bce dove perderebbe ancora di più. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino