Il fenomeno miliardario dei bitcoin prima o poi la bolla è destinata ad esplodere

Il fenomeno miliardario dei bitcoin prima o poi la bolla è destinata ad esplodere
Caro Direttore Dal baratto, alle monete d'oro e d'argento, alle banconote, alle carte di credito, ai bitcoin. C'è da chiedersi se sarà la criptovaluta la...

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Caro Direttore
Dal baratto, alle monete d'oro e d'argento, alle banconote, alle carte di credito, ai bitcoin. C'è da chiedersi se sarà la criptovaluta la nuova frontiera dei sistemi di pagamento e dello scambio di beni. Sarà l'età, ma sono ancora fermo nell'idea che dal nulla non si crea nulla. E se quando ho in mano una banconota, ho almeno l'impegno di una Banca Centrale a garantirmene il valore, mi riesce difficile capire cosa mi possa assicurare un algoritmo che gira su migliaia di computer dislocati non si sa dove, e manovrati da chissà chi. In particolare, date le attuali regole dei bitcoin, non posso non chiedermi a chi vadano i soldi quando li compro, e chi paghi quando li vendo, sempre ammesso che l'incasso vada a buon fine. Il che mi lascia nel dubbio che l'attuale crescita apparentemente inarrestabile sia dovuta non alla crescita degli scambi in bitcoin, ma al fatto che chi li acquista lo fa solo nell'aspettativa di un aumento del prezzo. Il tipico circolo vizioso delle bolle, o delle Catene di Sant'Antonio se si preferisce. Se fosse così, qualcuno alla fine ci guadagnerà, ma i più resteranno con un palmo di naso.


Umberto Baldo
Padova


Caro lettore, 

il bitcoin, la cosidetta criptomoneta generata dagli algoritmi di un computer, avrebbe già creato nel mondo diversi novelli milionari e anche qualche miliardario (in euro o dollari) e la sua crescita virtuale). Nato come moneta di scambio elettronica da utilizzare per acquisti on line, sembrano essere diventato l'affare del secolo o forse del millennio: il suo valore unitario è passato da poche decine di dollari alla stratosferica cifra di 19mila dollari e, garantiscono i suoi estimatori, è destinato a crescere ulteriormente. Per quali ragioni non è però chiaro, visto che il suo utilizzo come moneta di scambio è abbastanza stazionario. In realtà siamo di fronte a un fenomeno speculativo: si compra nell'attesa e nella convinzione che il valore cresca ancora. Ma non bisogna essere dei raffinati economisti per capire che questo fenomeno non può durare all'infinito. Prima o poi la parabola è destinata ad invertirsi e quasi sempre il crollo è più violento e catostrofico della salita. Tanto più in un mercato come questo senza controlli e controllori. Alcuni scricchioli si sono già avvertiti: le quotazioni hanno registrato violenti saliscendi e chi ha provato a vendere i bitcoin e trasformarli in denaro corrente è rimasto spesso con un pugno di mosche in mano. Meglio diffidare dei Re Mida. Il più delle volte fuggono con la cassa. E si arricchiscono solo loro. Il conto finale lo pagano gli altri.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino