Berlusconi può convincere Putin a interrompere la guerra con l'Ucraina? Ipotesi irrealistica e fantasiosa

Putin con Silvio Berlusconi
Egregio Direttore, non so se la diffusione dell'audio di Silvio Berlusconi sia stata voluta o no, e se voluta, da chi, ma le pongo questa domanda. Nell'ipotesi,...

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Egregio Direttore,
non so se la diffusione dell'audio di Silvio Berlusconi sia stata voluta o no, e se voluta, da chi, ma le pongo questa domanda. Nell'ipotesi, inverosimile fino ad un certo punto, che Berlusconi, grazie alla sua lunga amicizia con Putin, potesse convincerlo a pensare ad un'ipotesi di porre termine a questa assurda guerra, il Cavaliere assurgerebbe a tutti gli onori della cronaca o verrebbe zittito da chi, anche da parte occidentale, ha interesse che le cose vadano per le lunghe? Lo so che è una domanda un po' provocatoria, ma mi piacerebbe avere su questo un suo parere.


Alvise Lorenzo Sandi


Caro lettore,


Silvio Berlusconi è stato, e in una certa misura è ancora, un grande protagonista dell'imprenditoria, della comunicazione, dello sport e della politica. Italiana e non solo. Si può non condividere nulla di ciò che il fondatore di Forza Italia ed ex premier ha detto e fatto: ma il peso, il ruolo e l'importanza che la sua figura ha avuto negli ultimi decenni di storia nazionale sono innegabili. Anche per i suoi più acerrimi nemici. Ma non esistono uomini né politiche per tutte le stagioni. La diplomazia berlusconiana delle dacie e delle case in Sardegna, del lambrusco e della vodka, delle relazioni personali che prevalgono sulle distanze politiche, è una diplomazia antica. Figlia di un altro tempo e di un'altra geopolitica. Inadeguata e inefficace in un mondo globalizzato sempre più interconnesso ma anche sempre più complesso e dove i rapporti internazionali si misurano sulle concrete alleanze politiche-economiche e militari assai più che sulle amicizie. Senza contare che ben difficilmente due debolezze fanno una forza. E oggi, ciascuno per la propria parte, Berlusconi e Putin sono assai meno forti e solidi di un tempo. Entrambi, seppur per ragioni molto diverse, non sono nelle condizioni di rappresentare da soli quella complessità di interessi che sta dietro la decisione di porre fine a un conflitto come quello in corso. Per tutte queste ragioni l'ipotesi che Berlusconi possa, con un colpo a sorpresa, convincere il suo amico Putin a mettere fine alla guerra Russia-Ucraina mi sembra del tutto irrealistica. O se preferisce fantasiosa. A maggior ragione dopo le ultime esternazioni che, diffuse volutamente o meno, non mi paiono una grande dimostrazione di lucidità politica. Né mettono Berlusconi nella condizione di poter vestire i panni del grande mediatore. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino