Circolano troppe banconote? Vero, ma cominci lo Stato a non far più pagare i suoi servizi in contanti

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Egregio direttore, 
mi lasci sfogare: sento dire che si vuole punire, che poi vuol dire far pagare di più, coloro che quando comprano qualcosa o devono fare un pagamento, preferiscono il denaro liquido, insomma le banconote, alle varie carte che ormai sono diventate numerosissime. Lo confesso: io sono fra questi. Sarà perchè non sono più giovanissimo (sono più vicino agli 80 che ai 60, per capirci) ma non sono proprio riuscito ad abituarmi a quelle tessere. Per me i soldi sono i soldi. Ho parlato con un po' di miei coetanei e, salvo qualche eccezione, anche loro la pensano come me e fanno come. Sbaglieremo, lo so, ma siam fatti così e alla nostra età si fa fatica a cambiare abitudini. Morale della storia: se il governo o chi per lui deciderà di penalizzare chi usa il denaro contante alla fine riuscirà a beccare anche qualche evasore, ma punirà anche noi anziani. 

Gianni Piva
Padova


Caro lettore, 
spero che più che punire chi usa il contante, si pensi ad introdurre incentivi efficaci a favore di chi usa le carte di credito. Comunque in questi giorni mi è accaduto un piccolo episodio che mi ha fatto riflettere sulla poca diffusione in Italia dei pagamenti elettronici e sulle proposte emerse a livello governativo per disincentivare l'uso del contante, come strumento nella lotta all'evasione fiscale. Personalmente faccio da sempre poco uso di banconote, tanto è vero che in più di un caso mi è capitato di dover trovare un bancomat vicino perchè l'esercente a cui mi ero rivolto per un acquisto non accettava nè bancomat nè carte di credito e non avevo con me soldi liquidi sufficienti per pagare. Una situazione in cui mi sono trovato anche alcuni giorni fa. Mi sono recato in un ufficio pubblico per sbrigare una pratica. Non sapevo che fosse previsto un pagamento e quando mi sono sentito spiegare che dovevo versare 28 euro e mi è stato detto non era possibile alcuna forma di pagamento elettronico, ho dovuto chiedere all'impiegato di poter uscire dall'ufficio e trovare un bancomat dove fare un prelievo perchè non avevo con me il denaro sufficiente per pagare. Naturalmente era solo colpa mia che avevo pochi euro in tasca e, comunque, tutto si è risolto con un semplice contrattempo: dopo 10 minuti sono tornato e ho potuto completare la pratica. Tutto bene dunque . Ma questa piccolissima vicenda mi ha fatto sorgere una domanda: se lo Stato e i suoi uffici sono i primi a non dotarsi di strumenti per i pagamenti elettronici e ad obbligare le persone a pagare in contante, come può poi lo stesso Stato colpevolizzare, e magari anche penalizzare, i propri cittadini perchè usano troppo i soldi liquidi?

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Il Gazzettino