Venezia deve guardarsi da due nemici: l'ipocrisia e la cieca burocrazia

Venezia deve guardarsi da due nemici: l'ipocrisia e la cieca burocrazia
Egregio direttore, il Presidente del Consiglio e le varie Autorità garantiscono che i privati, danneggiati dall'aqua granda e con le loro attività praticamente...

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Egregio direttore,
il Presidente del Consiglio e le varie Autorità garantiscono che i privati, danneggiati dall'aqua granda e con le loro attività praticamente distrutte riceveranno indennizzi. Rapidamente. Ciò significa l'emanazione di un decreto, la formazione - immagino - di qualche commissione e infine una specie di censimento delle persone colpite. Immaginiamo l'iter: qualcuno stenderà uno o più rapporti sul tema. Gli aventi diritto dovranno produrre non si sa quale documentazione a un qualche Ufficio, il quale verificherà la veridicità delle attestazioni. Attenzione: verrà istituito un numero verde, che, a domanda risponderà: Digiti 1, digiti 5, attenda l'operatore. E dopo un po' la linea cadrà. Alla fine, risolta la burocratica situazione, sarà necessaria una ulteriore verifica per poter e stabilire se una persona aveva diritto all'indennizzo è in quale percentuale rispetto al danno subito. Tempi? Chissà, e nel frattempo il o i malcapitati, con le proprie forze avranno faticosamente risolto i loro problemi. Come sempre è un problema di volontà e di persone soprattutto. A questo proposito - fatto salvo il lavoro di Protezione Civile, Vigili del Fuoco e... altri - non mancheremo mai di ringraziare i ragazzi, molti, che spontaneamente si sono dati da fare per aiutare chi era in stato di bisogno.

Maria Luisa Semi
Venezia



Cara lettrice,

proprio oggi nelle pagine del giornale diamo spazio a coloro che abbiamo chiamato gli angeli dell'aqua granda: quei ragazzi che, di fronte al disastro, si sono subito rimboccati le maniche e si sono messi al servizio della città. Meritano il nostro grazie. Ma in queste ore dobbiamo anche constatare che Venezia, accanto a tanta solidarietà, deve guardarsi anche da due categorie di insidiosi e mascherati nemici. Alla prima, quella degli ipocriti, appartengono coloro che, improvvisamente, l'altra mattina si sono svegliati e guardando la tv o internet o sfogliando i giornali, si sono accorti che a Venezia c'è il problema del'acqua alta (ma vah!) e che, guarda guarda, persino la basilica di San Marco corre il rischio di affogare. Già, la città deve affondare perché problemi decennali e scandalosi ritardi vengano a galla e calamitino l'attenzione della classe dirigente del Paese. Agli ipocriti fanno buona compagnia i ciechi burocrati. Quelli che hanno fatto finta di non vedere. Quelli che in nome del formalismo hanno tenuto fermo tutto o quasi. Quelli che per paura di sbagliare hanno ritenuto che fosse meglio incassare (il loro legittimo ma congruo compenso) e non fare. Speriamo che ora chi dovrà occuparsi di risarcire la città dia una migliore prova di sé. Alla burocrazia inerme e all'ipocrisia Venezia ha già pagato un prezzo troppo alto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino