Discutiamo pure di addizionale regionale Irpef, ma con argomenti seri e solidi. Senza demagogie

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Egregio Direttore  nei giorni scorsi si è registrata la stizzita contrarietà del Governatore del Veneto, nei confronti dei consiglieri regionali del Pd e del...

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Egregio Direttore 
nei giorni scorsi si è registrata la stizzita contrarietà del Governatore del Veneto, nei confronti dei consiglieri regionali del Pd e del segretario Cgil del Veneto che avevano invitato Luca Zaia a ripristinare l'addizionale Irpef regionale su redditi superiori ai 65 mila euro annuali. Non ci sarebbe nulla da eccepire, anzi i ringraziamenti si sprecherebbero, se le compartecipazioni economiche per l'assistenza ai disabili e ai non autosufficienti e per alcune prestazioni specialistiche sanitarie, non fossero, pesantemente a carico dei diretti interessati e/o delle famiglie. Va ricordato che una famiglia con congiunto anziano non autosufficiente, ospitato in una Rsa, paga mediamente una retta dai 1.200 ai 1.800 uro mensili. Sul versante sanitario si può stimare che annualmente il residente in Veneto, per curarsi, mediamente versa una compartecipazione dai 1.500 ai 3.000 euro. Quindi è sbagliato affermare, come fa Zaia, che dal 2009 ad oggi nelle tasche dei veneti sono rimasti 12 miliardi di euro. Una tassa di scopo sui redditi dei più ricchi, finalizzata alla solidarietà, sarebbe un atto politico di grandissimo valore umano. 


Franco Piacentini 

Caro lettore,


nulla vieta che anche il Veneto introduca l'addizionale regionale Irpef. Ma un dibattito serio su questo tema deve essere scevro da demagogie e pregiudizi politici. Anche per esperienza diretta, le posso assicurare che in regioni vicine, dove l'addizionale Irpef esiste, la retta media delle Rsa è superiore e non inferiore a quella del Veneto. Lo stesso vale per le spese sociosanitarie che gravano sulle famiglie: per ottenere lo stesso livello di assistenza e di cure, in molte altre regioni italiane che pure applicano l'addizionale, si spende ben più che in Veneto. Chiarito ciò, se entriamo nel merito della proposta, il rincaro dell'addizionale Irpef ipotizzata non è l'addizionale sui più ricchi, come la definisce lei, ma l'addizionale su coloro che già pagano per intero le tasse e che, anche in questo caso, sarebbero chiamati a versare. E quanti sono costoro? In Veneto i contribuenti che dichiarano più di 75mila euro annui lordi rappresentano il 2,4%, quelli oltre i 65mila un po' di più: una percentuale irrisoria. Se venisse accolta la proposta di cui lei si fa sostenitore, la conseguenza sarebbe duplice: oltre a penalizzare ulteriormente i contribuenti onesti, l'extra gettito per la regione Veneto sarebbe abbastanza modesto a causa della ridotta platea dei contribuenti coinvolti. Detto questo, l'introduzione dell'addizionale non è un'eresia. Tuttavia, quando si parla di soldi dei cittadini e di aumenti di tasse, sarebbe bene avanzare le proprie proposte con chiarezza in campagna elettorale e sottoporle al giudizio dei cittadini. Non farlo a urne chiuse. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino