L’obiettivo dello sciopero Cgil è la linea politica del premier

L’obiettivo dello sciopero Cgil è la linea politica del premier
Caro direttore, Cgil e Uil (la Cisl si è dissociata) hanno proclamato sciopero il 12 dicembre contro la politica del governo Renzi. Si sciopera contro il Jobs Act (a proposito...

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Caro direttore,

Cgil e Uil (la Cisl si è dissociata) hanno proclamato sciopero il 12 dicembre contro la politica del governo Renzi. Si sciopera contro il Jobs Act (a proposito perchè non diciamo riforma del lavoro); si sciopera per mettere in crisi l'attuale governo, che ha molti difetti ma è l'unico dal dopoguerra che sta attuando delle riforme. Attenzione che dietro l'angolo, e il sindacato lo sa, si sta affacciando Berlusconi che, guarda caso, propone il no tax day; e poi c'è la Lega di Salvini che rilancia slogan deliranti e provocatori, no euro, no Europa, ecc. Cari sindacati, ve lo immaginate un nuovo governo Berlusconi-Salvini-La Russa? In poco tempo finiremmo nel baratro, e allora il sindacato che farà? Scioperi ad oltranza? Non è più utile riflettere prima di scioperare?




Alessandro Dittadi

Mogliano Veneto (Treviso)



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Caro lettore,

il compito del sindacato dovrebbe essere quello di difendere i diritti e le condizioni economiche dei propri rappresentati indipendentemente dalla maggioranza politica che governa un Paese. Sappiamo bene che non è sempre andata così e che spesso le confederazioni, in particolare la Cgil, hanno modulato le proprie reazioni e proteste in virtù di chi in quel momento siedeva a Palazzo Chigi.



Oggi le cose sono cambiate. Nonostante un governo a guida Pd, il sindacato, guidato dalla Cgil e con il dissenso della Cisl, non si fa scrupolo alcuno di dichiarare uno sciopero generale. Contro la riforma del lavoro, dice. In realtà soprattutto contro Renzi. È il presidente del Consiglio l'obiettivo principale dello sciopero e della Cgil, la sua linea politica di affrancamento rispetto alla cultura della concertazione e alla tradizione post comunista per decenni egemone nella sinistra italiana.



Quello che andrà in scena è insomma uno sciopero sindacale dai contenuti fortemente politici. E più che gli interessi dei lavoratori riguarda le dinamiche e il futuro della sinistra italiana. Tutto legittimo, naturalmente. Tuttavia non è casuale il risultato di un sondaggio di Demos pubblicato un paio di settimane fa dal nostro giornale. In base ai dati raccolti da Demos, la fiducia nelle organizzazioni sindacali a Nordest è calata in 10 anni di 10 punti percentuali ed è particolarmente bassa (13%) nella fascia di popolazione tra i 35 e i 44 anni. Forse anche su questi numeri il sindacato, prima di proclamare uno sciopero generale, dovrebbe riflettere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino