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In tredici mesi ha collezionato ben 287 multe per aver transitato in zona a traffico limitato e pure in quella pedonale. L’ha fatto utilizzando le due auto di proprietà dell’azienda di cui è socio. Accumulando multe non pagate per una cifra da capogiro, che supera i 43mila euro. La vicenda alla fine si chiuderà con un consistente “sconto” per l’imprenditore. E questo grazie ad un accordo transattivo siglato tra lui e il Comune di Terni, direzione polizia locale-mobilità. Che gli consentirà di pagare quasi 20mila euro in meno rispetto al debito accumulato in 13 mesi. L’atto di transazione per chiudere la vicenda è legato a due circostanze “attenuanti” in quanto l’imprenditore, accerteranno negli uffici che si occupano di mobilità e di multe, non era a conoscenza del debito accumulato. E poi perché comunque quelle autovetture nella disponibilità della società avevano diritto ad avere il permesso per circolare in ztl. La certezza è che le telecamere che vigilano sulla zona a traffico limitato e su quella pedonale hanno immortalato ben 287 passaggi in entrata e in uscita e l'hanno fatto nel periodo compreso tra il 2 gennaio del 2019 e il 20 febbraio del 2020. Quelle multe però nessuno si è mai preso la briga di pagarle. La vicenda emerge i primi di gennaio, quando l’imprenditore si presenta all’ufficio contravvenzioni della polizia locale e presenta una richiesta di accesso agli atti per verificare eventuali sanzioni amministrative a carico di uno dei due veicoli che utilizzava per ragioni di lavoro. E’ qui che scopre, non senza sorpresa, dell’esistenza del consistente numero di verbali a carico di quell’auto ma anche dell’altro veicolo aziendale di cui aveva la disponibilità. Un debito da oltre 43mila euro che lui, dirà alla polizia locale, non riuscirà mai a saldare. L’imprenditore si giustifica spiegando che la pratica per l’autorizzazione all’ingresso alla zona a traffico limitato era stato assegnato a una dipendente, che poi ne aveva omesso l’evasione.
Il Gazzettino