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Sono due preziosi alleati delle donne contro il cancro: vitamina D e calcio. In menopausa l'integrazione con calcio e vitamina D a lungo termine si associa con un aumento di mortalità per cause cardiovascolari ma minor rischio di morte per tumori: lo rivela uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine.
Vitamina D e calcio, lo studio americano
Si tratta del più grande studio clinico sull'integrazione di Calcio e vitamina D, completato dal Women's Health Initiative (WHI). L'analisi è stata condotta dai ricercatori dell'Università dell'Arizona confrontando l'integrazione di Calcio e vitamina D rispetto al placebo per valutare gli esiti sanitari a lungo termine tra le donne in menopausa.
Hanno partecipato 36.282 donne in postmenopausa senza storia di cancro al seno o al colon-retto. I ricercatori hanno studiato l'incidenza di cancro, mortalità specifica per malattia e per tutte le cause, malattie cardiovascolari e frattura dell'anca. Gli esperti hanno scoperto che le donne che assumevano gli integratori avevano un rischio inferiore del 7% di morire di cancro nel corso di circa 22 anni rispetto a coloro che prendevano il placebo.
Tuttavia, c'era anche un rischio del 6% più alto di morire per malattie cardiovascolari tra coloro che prendevano gli integratori. Lo studio non ha riscontrato alcun effetto complessivo significativo su altri aspetti della salute, inclusa la mortalità per tutte le cause.
Sulla vitamina D escono spesso notizie opposte: se ne esaltano i benefici oppure si legge che c'è una prescrizione in grande quantità e inutile. L'Aifa nel suo rapporto sull'uso dei farmaci nella popolazione anziana di tre anni fa parlava addirittura di una pseudocultura nata attorno a questa vitamina (durante la pandemia Covid gli antivaccinisti sostenevano che la vera cura preventiva per il virus fosse un dosaggio adeguato di vitamina D).
Quello che sappiamo è che la vitamina D potenzia il sistema immunitario e gioca un ruolo molto importante in numerose funzioni biologiche, dal metabolismo del calcio (ecco perchè viaggiano spesso a braccetto) e del fosfato alla crescita fisiologica delle ossa e dello scheletro, svolgendo anche funzioni protettive nei confronti dell'età che avanza. Spesso le prescrizioni sono inutili: è meglio una dieta varia, scrivono gli esperti dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri che confermano i dati dello studio americano sui rischi cardiovascolari. L'istituto presieduto da Silvio Garattini spiega che la combinazione di vitamina D e calcio può aumentare il rischio di occlusioni nelle arterie e di calcoli renali.
Che cos’è la vitamina D
La vitamina D è una vitamina liposolubile, viene quindi accumulata nel fegato: il corpo la rilascia a piccole dosi quando il suo utilizzo diventa necessario. Si presenta sotto due forme: l’ergocalciferolo, che viene assunto con il cibo, e il colecalciferolo, che viene sintetizzato dal nostro organismo attraverso l'assorbimento dei raggi del sole. È, come detto, un regolatore del metabolismo del calcio, quindi è utile nell’azione di calcificazione delle ossa. Contribuisce inoltre a mantenere nella norma i livelli di calcio e di fosforo nel sangue.
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Il Gazzettino