Venezuela, la crisi colpisce anche McDonald's: il pane non basta più, niente Big Mac

In un Paese dove mancano i beni di prima necessità, anche la catena di fast food più grande del mondo subisce il contraccolpo
Niente Big Mac in Venezuela: nel Paese non c’è abbastanza pane nemmeno per i sandwich più famosi del mondo. L’economia sta cadendo a picco: stando ai...

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Niente Big Mac in Venezuela: nel Paese non c’è abbastanza pane nemmeno per i sandwich più famosi del mondo. L’economia sta cadendo a picco: stando ai dati del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale, infatti, l’inflazione laggiù ha raggiunto quasi l’800 per cento. Sul tavolo della crisi latte, patate, carta igienica, pane. Appunto, il pane: quello stesso che manca per rifornire McDonald’s, quello con il sesamo sopra da prendere a morsi insieme ad un hamburger. Mentre il resto del menu rimane invariato, il re dei panini del fast food subisce un contraccolpo perché in cucina non riescono a garantire la fettina che, al centro, divide i due piani di carne.


"Il Venezuela McDonald's - ha detto Daniel Schleiniger, portavoce per Arcos Dorados - sta lavorando per risolvere questa situazione temporanea. Insieme al nostro fornitore, stiamo valutando le migliori opzioni che ci permetteranno di continuare a servire il cibo di alta qualità ai clienti”. E mentre l’inflazione sale, le possibilità di procurarsi beni di prima necessità scendono. Le casse degli esercizi commerciali e del governo sono a secco e il Paese non può più permettersi di importare certe materie. Gli scaffali dei supermercati e delle farmacie si svuotano e non resta che spostarsi nella vicina Colombia. È di pochi giorni fa la notizia delle 130mila persone che hanno attraversato il confine in cerca di cibo, medicine e prodotti per l’igiene personale. La Arcos Dorados Holding Inc., che gestisce più di 2.000 ristoranti McDonald in tutta l'America Latina e nei Caraibi, ha fatto sapere ieri, in una breve nota, che il problema è momentaneo. Almeno quello delle cucine del fast food.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino