Mikaela, la velina bullizzata per il falso audio su Whatsapp. Striscia denuncia «il Falco»

Mikaela, la velina bullizzata per l'audio su Whatsapp. Striscia denuncia «il Falco»
Un falso audio, attribuito per settimane alla velina Mikaela, ha fatto il giro di Whatsapp: parole impronunciabili, in cui una ragazza, con accento milanese, raccontava le...

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Un falso audio, attribuito per settimane alla velina Mikaela, ha fatto il giro di Whatsapp: parole impronunciabili, in cui una ragazza, con accento milanese, raccontava le sue peripezie sessuali con personaggi famosi, tra cui i calciatori Borriello e Romagnoli, oltre a racconti hard su sessioni di sesso di gruppo.


L'audio non apparteneva alla velina, ma in tanti, con il passaparola, hanno creduto fosse autentico. A rincarare la dose ci ha pensato poi un personaggio già noto alle cronache: lui si chiama Mario Ferri, è conosciuto come "Il Falco", ed è diventato famoso negli anni scorsi per le sue invasioni di campo, una addirittura ai Mondiali di calcio in Brasile, durante Belgio-Stati Uniti. «Sentite un po’ le telefonate della velina, mi sa che ha preso più schizzi di uno scoglio», scriveva Ferri su Instagram nel postare l’audio corredato da una foto proprio di Mikaela.

L’inviato di Striscia Vittorio Brumotti è andato a parlare con il “Falco”, dopo aver illustrato quanto accaduto: Mikaela, dopo la diffusione dell’audio, è stata infatti bersagliata di insulti sui suoi profili social, con qualcuno che rideva e scherzava addirittura su un suo eventuale suicidio. In poche parole, il caso di Tiziana Cantone, a tanta gente, non ha insegnato nulla.

«Leoni da tastiera? Io penso che è la società di oggi che ci porta a fare questo...», esordisce Ferri davanti alle telecamere di Striscia. «Cyberbullismo addirittura? A Mikaela chiedo scusa se si è offesa, agli altri ragazzi dico di non postare queste cose se non siete sicuri che siano vere». Dopo il servizio di Striscia, Ferri non si è però arreso e sui suoi profili social insiste: «Ho solo ricondiviso un post preso da un’altra pagina…», si difende. Ma, stando a quanto si legge su Tgcom, Striscia ha denunciato alla polizia postale sia lo stesso “falco”, sia coloro che hanno condiviso e diffuso l’audio in questione.

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Il Gazzettino