Accusa due colleghi di portare "iella", gesti scaramantici al loro passaggio: a processo

Protagonista autista del trasporto pubblico del capoluogo dovrà rispondere di stalking

Accusa due colleghi di portare "iella", gesti scaramantici al loro passaggio: a processo
Se Pirandello con la sua novella letteraria "La patente" è finito nell'olimpo degli scrittori più talentuosi del 900, non possono dire altrettanto due...

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Se Pirandello con la sua novella letteraria "La patente" è finito nell'olimpo degli scrittori più talentuosi del 900, non possono dire altrettanto due autisti del servizio pubblico di Frosinone considerati da un loro collega degli iettatori. A loro infatti, a differenza del protagonista pirandelliano Chiarchiaro che alla fine chiede di poter ottenere il riconoscimento (per l'appunto la Patente ) di porta sfortuna, la "fama" di quelli che portano iella li ha fatti sprofondare nella più totale disperazione.

LA RICOSTRUZIONE

A detta di un collega un 55enne che risiede ad Arce che adesso è finito sotto processo per il reato di stalking, i due emanavano influssi negativi, per questo motivo ogni volta che li vedeva si toccava i genitali in segno scaramantico . E quando talvolta capitava che i loro bus si incrociavano per la strada, l'uomo tirava fuori la mano facendo il segno della corna mentre toccava la carrozzeria. Sempre le "regole" della scaramanzia vogliono, infatti, che si tocchi ferro per allontanare il malocchio. E se poi se li trovava davanti sputava per terra, sempre per evitare il "malocchio". Cose che rientrano nella sfera del "non è vero, ma ci credo" ma che in questo caso finiscono in un'aula di tribunale. Sì, perché al contrario del protagonista pirandelliano, il quale chiedeva per sé la qualifica di "iettatore", stavolta sono gli autisti derisi dal collega a chiedere che sia processato.

 

 

La cosa ancora più grave, infatti, è che la storia dei due colleghi che portavano iella l'aveva raccontata anche in giro. I due autisti avevano notato che soprattutto sul posto di lavoro i compagni li tenevano a debita distanza. Una situazione che a lungo andare era diventata insostenibile. Ecco perché visto che entrambi erano stati vessati e sbeffeggiati dall'uomo si sono rivolti all'avvocato Antonio Ceccani. Il legale ovviamente ha fatto scattare la querela. Per troppo tempo ( stiamo parlando del 2015) avevano subìto comportamenti minacciosi ed ingiuriosi da parte dell'autista scaramantico. Condotte reiterate avevano portato entrambi ad un perdurante stato di ansia - come si legge nel capo di imputazione - che aveva cambiato loro la vita . Ormai la maggior parte delle persone li conosceva per avere la fama di iettatori. Una volta addirittura mentre una delle parti offese si trovava in servizio aveva visto che il collega gli sputava dal finestrino in segno di scherno. E per fortuna non era stata mai stata vista una civetta dopo di loro. Leggende metropolitane infatti, vogliono che l'animale sia portatore di sciagure. La situazione è andata avanti fino a quando a conclusione delle indagini avviate dal pubblico ministero il 55enne è stato rinviato giudizio per il reato di stalking. I presunti "iettatori" tramite l'avvocato Antonio Ceccani si sono costituiti parte civile.

I RISVOLTI

Adesso vogliono che l'imputato venga punito come merita per aver fatto trascorrere loro momenti di grande sconforto a causa di quelle dicerie prive di alcun fondamento. I due autisti sono padri di famiglia che lavorano onestamente ogni giorno per sbarcare il lunario. Essere etichettati come portatori di sfortuna, di sorte avversa, di scalogna ha fatto loro veramente del male. Per la cronaca va detto che le persone additate come "iettatori" sovente in preda alla disperazione finiscono per mettere in atto gesti inconsulti. L'udienza nei confronti dell'imputato è stata fissata per il prossimo 12 maggio. 

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Il Gazzettino