Scuola, l'appello del pediatra: «No ai compiti delle vacanze»

Scuola, l'appello del pediatra: «No ai compiti delle vacanze»
È stato un anno duro per gli studenti. In loro soccorso scende in campo il pediatra che chiede di non dare compiti per le vacanze. «No ai compiti delle vacanze....

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È stato un anno duro per gli studenti. In loro soccorso scende in campo il pediatra che chiede di non dare compiti per le vacanze. «No ai compiti delle vacanze. Dopo 2 anni scolastici critici, come sono stati gli ultimi trascorsi all'insegna della pandemia di Covid-19, che hanno determinato stress e difficoltà di apprendimento in un contesto di tensione generale, i bambini questa estate hanno un estremo bisogno di resilienza». È l'appello accorato che il pediatra Italo Farnetani lancia al mondo della scuola. «I professori - spiega all'Adnkronos Salute - dicono: quest'anno si è lavorato di meno, la scuola è andata come è andata, e allora bisogna recuperare il tempo perso in estate e dare i compiti delle vacanze. Io dico invece che qui la situazione è diversa: bisogna far riposare e rilassare questi ragazzi, far loro dimenticare la scuola ai tempi della pandemia. Devono ripartire come una tabula rasa, azzerando tutto, cancellando le criticità di quest'anno».

Alle superiori dopo la pandemia si torna a bocciare

Per il docente della Libera Università Ludes di Malta, la battaglia contro i compiti delle vacanze è di vecchia data. «Sono uno strenuo oppositore e ho sollevato il problema ormai dal 2004, ma il discorso vale a maggior ragione quest'anno. Molti la pensano come me, tanti genitori sono consapevoli della stanchezza dei loro ragazzi». Il peso della Dad, il ricordo di giornate scandite da regole ferree e distanze fra i compagni di giochi, va cancellato a colpi di palette e secchielli, giochi sulla sabbia, lunghe nuotate, passeggiate in montagna, serate e pomeriggi in famiglia, per l'esperto. Quello che è importante, conclude Farnetani, è che «si interrompa il legame con la scuola per poter abbattere tutto lo stress. Occorre ovviare a due grandi criticità indotte dal confinamento: l'isolamento e la sedentarietà. Pertanto, quello che serve ai ragazzi adesso non è stare seduti alla scrivania, ma stare - in sicurezza ovviamente - a contatto con i coetanei, nel rispetto delle norme anti-Covid. Serve esplorare, conoscere l'ambiente, stare all'aria aperta, fare sport». 

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Il Gazzettino