La spiaggia a prova di ambulanti esiste: ecco come li tengono lontani

La spiaggia a prova di ambulanti esiste: ecco come li tengono lontani
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MILANO MARITTIMA Voilà. Ecco gli unici nove chilometri di spiaggia italiana senza l'ombra di un vu cumprà. Incredibile ma vero. Da Milano Marittima a Pinarella di Cervia, sulla riviera romagnola, non si vede un ambulante manco a pagarlo. Zero. Eppure fino all'anno scorso sotto gli ombrelloni e tra i lettini era un continuo via vai. Ogni cinque minuti passava un venditore di colore carico di mercanzia a proporre asciugamani, chincaglieria, borse, massaggi, tatuaggi, bigiotteria, giocattolini, orologi. E poi di nuovo, a ritmo cadenzato, fino al calar del sole. Il bazar in riva al mare, una specie di suk, ormai parte del rituale vacanziero.


«Noi siamo riusciti a debellare il fenomeno. Nove chilometri di spiaggia bonificati», annuncia orgoglioso il primo cittadino di Cervia, Luca Coffari, l'unico sindaco italiano finora in grado di realizzare l'ardua impresa, avendo trovando il sistema di bloccare il racket della vendita illegale di merce contraffatta e scoraggiando gli acquisti in riva al mare. «Ora vi racconto come ci siamo riusciti». Coffari, Pd, favorevole allo Ius soli e al rispetto delle regole, si è fatto promotore un progetto sistemico. «Fino all'anno scorso eravamo come tutte le altre spiagge. Via vai continuo di venditori, scarso decoro, denunce di furti da parte dei bagnanti, negozianti scontenti, disagi vari. Così abbiamo iniziato alcuni mesi prima a lavorare sistematicamente a fianco della Questura, della Prefettura, della Guardia di Finanza, soprattutto al porto di Ravenna. Poi abbiamo fatto cartello con la cooperativa dei bagnini e incaricato 30 agenti di polizia municipale a presidiare mattino e sera i nove chilometri di spiaggia. Girano sia in divisa che in borghese».


Un lavoro quotidiano che gli agenti fanno a bordo di piccole auto. Ogni tanto è capitato di trovare qualche ignaro venditore ambulante con la sua mercanzia ad essere rincorso sul bagnasciuga dagli agenti. I più svelti sono riusciti a fuggire, lasciando però sulla sabbia i borsoni con dentro cinture e magliette di finte marche. «Vi è un controllo del territorio completo grazie ad una divisione netta di compiti. Sulla spiaggia si pattuglia, la Guardia di Finanza lavora molto al porto di Ravenna, e nei mesi precedenti all'apertura della stagione balneare è partita una operazione vasta e meticolosa con sgomberi di capannoni e edifici non utilizzati, trasformati in dormitori da immigrati, irregolari, venditori ambulanti. Infine abbiamo promosso una campagna informativa a tappeto».
fra.gia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino